Confronto con le parti sociali, focus specifico sul turismo teramano che rappresenta la fetta più importante della Regione.
Teramo 18 aprile 2020. Una strategia condivisa per tenere insieme sicurezza, salute, ripresa. Nella fase 2 questi tre elementi saranno centrali per la “ricostruzione” sociale ed economica. Seguendo l’esempio della città Metropolitana (ex Provincia) di Bologna e della Provincia di Ravenna, centri ad elevato valore aggiunto produttivo e turistico, anche la Provincia di Teramo aprirà un confronto con le parti sociali e con i Comuni chiedendo il supporto della Asl di Teramo e dell’IZSAM – fondamentali nell’azione della prevenzione e ricerca, per approntare progetti pilota, azioni di monitoraggio – per individuare quali iniziative possono essere intraprese a livello locale per supportare il processo di ripresa che verrà scandito dai provvedimenti del Governo e da quelli della Regione.
“Nulla sarà come prima, in questa seconda fase, agli aspetti più squisitamente scientifici, sanitari e assistenziali si affiancano quelli temi economici e sociali – dichiara il presidente Diego Di Bonaventura – ripresa produttiva, mitigazione del disagio sociale, sostegno al reddito. per aiutare le imprese, i professionisti, gli artigiani,i commercianti, gli operatori dei servizi. La nostra provincia, poi, non può che avere un focus particolare sul turismo e su tutte le attività ad esso strettamente collegate, dalla ristorazione ai locali pubblici“.
Ed è in questa seconda fase, quindi, che la Provincia può svolgere un ruolo monitorando e agevolando le azioni di Regione e Governo per amplificarne l’efficacia. “Non va sottovalutato il fatto che attualmente la governance degli enti provinciali è affidata a amministratori locali; Sindaci, consiglieri comunali e assessori che in queste settimane hanno vissuto in prima linea l’emergenza territori registrandone difficoltà ma anche risorse, preoccupazioni e aspettative. Per tutte le attività, dalla fase 2 in poi, saranno determinanti i protocolli di sicurezza e la salubrità nei luoghi di lavoro; faranno la differenza, nei contatti con la clientela, le certificate condizioni di salute di chi è a contatto col pubblico e in particolare di chi svolge attività dove il distanziamento sociale non può essere sempre garantito. Noi dobbiamo esserci per avegolare, fluidificare e laddove e sostenere il mondo del lavoro individuando misure che possano essere le più omogenee possibili fra i diversi territori.. Lo faremo aprendo una fase di ascolto partendo dalle numerose sollecitazioni ufficiali che ci sono arrivate in queste settimana e che abbiamo raccolto. Naturalmente ci organizzeremo in videoconferenza”.