GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 53.
di Sandro Galantini*
Il 16 agosto 1924 l’ingegnere Ernesto Pelagalli veniva incaricato dal commissario prefettizio Ermanno Colucci di recarsi al santuario dello Splendore per un sopralluogo alla torre campanaria. Suo compito quello di verificare la solidità e le condizioni della struttura in relazione alla collocazione delle quattro nuove campane che i Cappuccini, grazie ai fondi raccolti con l’aiuto del Terz’Ordine francescano, erano riusciti a realizzare in occasione delle imminenti celebrazioni per il decennale dell’incoronazione della Vergine dello Splendore.
Si trattava infatti di campane di peso rilevante, per un totale di 10 quintali. La maggiore, dedicata alla Regina della Pace e fusa con bronzo di guerra, da sola pesava 6 quintali.
Il 21 agosto seguente giungeva il nulla osta da parte del Comune avendo verificato il Pelagalli la massima affidabilità del campanile e il rispetto delle condizioni di sicurezza garantite dallo speciale sistema di inceppamento e dalla inchiavardatura con quattro chiavi in ferro a tenditore.
Per cui il 24 agosto 1924, a rendere memorabile il decennale, era anche la collocazione delle quattro campane previamente benedette dal vescovo di Teramo Settimio Quadraroli nell’occasione affiancato da padre Luigi Rauco da Leonessa, definitore dei Cappuccini.
Trentasette anni dopo, sempre in estate, quelle campane venivano sostituite.
Il 2 agosto 1961, nel giorno del Perdono d’Assisi, il vescovo di Teramo Stanislao Amilcare Battistelli, avendo al suo fianco i padrini Giovanni Nocera, Gilda Migliori, Domenico ed Elvira Lattanzi, procedeva alla solenne benedizione delle nuove campane fuse dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone che in tono, peso e diametro erano conformi al Corista internazionale con le note Fa-La-Do-Mi. La maggiore, dedicata alla Madonna dello Splendore, recava l’iscrizione in latino ALMA SPLENDORIS BONA MATER, HIC QUAM JULIA AUGUSTO NOVA TEMPLO HONORAT, QUANDO CAMPANAE SONITUS PER ORAS FERTUR ET AURAS, SUPPLICUM MOESTOS MISERATA CASUS, OMNIUM NOSTRUM REFOVE LABORES: FACQUE UT AD TUTUM REDEANT VAGANTES PACIS OVILE {O buona e Santa Madre dello Splendore che qui Giulianova onora con un augusto Tempio, quando il suono della Campana si spande per l’aria, per le terre e per i mari, Tu che hai sempre avuto misericordia delle meste vicende dei Tuoi devoti, addolcisci le fatiche di tutti noi e fa’ che gli erranti tornino al sicuro ovile di pace}.
*Storico e Giornalista