Il 25 aprile, ricorre un anniversario importante per il popolo italiano: è la festa della Liberazione che celebra la fine della dittatura fascista e la liberazione dell’Italia dall’occupazione dell’esercito nazista. Una data dal forte valore simbolico che ogni anno viene celebrata con orgoglio dalle Istituzioni e dai Cittadini italiani.
Una ricorrenza felice – nonostante sia collegata a un periodo drammatico della nostra storia – che segna la nascita della Repubblica democratica e antifascista e ci ricorda l’importanza di valori come la fratellanza, la pace, la solidarietà, il senso di identità civile e culturale e, soprattutto, la libertà e la democrazia.
Anche quest’anno, connotato dalla difficile crisi sanitaria che sta colpendo il nostro Paese e l’intero mondo, il Presidente Mattarella ha reso omaggio ai caduti ed è intervenuto sul tema dichiarando che la Resistenza e la Liberazione costituiscono una “riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale”.
Ma nella vita istituzionale di Giulianova – Città dalle nobili tradizioni democratiche e antifasciste, che ha dato i natali a figure storiche della Resistenza e della lotta di Liberazione – in occasione del 25 aprile 2020 sono accaduti fatti davvero sconcertanti: un consigliere comunale di maggioranza ha vilipeso con linguaggio greve il 25 Aprile e poi si è dimesso; l’amministratore unico della Partecipata pubblica Julia Rete, noto esponente della destra giuliese, in un post sul suo profilo facebook ha deriso con toni sprezzanti la Festa della Liberazione e quella del 1° Maggio.
Poi sono arrivate le gravi dichiarazioni esternate a mezzo stampa dal Presidente del Consiglio Comunale di Giulianova Paolo Vasanella in merito alla Festa della Liberazione. In particolare il Presidente Vasanella, ricalcando le posizioni più reazionarie dell’estrema destra italiana, ha fatto affermazioni inaccettabili sotto il profilo della cultura politica democratica – straparlando di odio, onore, e festa delle bandiere rosse – sino ad affermare che: “questa giornata merita un riflessivo silenzio!”. Ogni parola delle sue dichiarazioni ha mostrato, senza veli, un’assoluta lontananza dai principi costituzionali posti a fondamento della nostra Repubblica democratica e antifascista, principi che invece dovrebbero essere convintamente rispettati da tutti coloro che rappresentano le istituzioni.
Proprio in virtù della nostra Costituzione, nata della Resistenza e della lotta antifascista, Vasanella da libero cittadino può avere le idee che vuole, ma come Presidente del Consiglio Comunale deve essere rispettoso dei principi costituzionali e dell’istituzione che rappresenta visto che tale istituzione è costata il sacrificio di tantissimi democratici appartenenti ad una pluralità di forze politiche antifasciste (comunisti, socialisti, democristiani, azionisti, liberali, repubblicani, demolaburisti) che hanno combattuto per la libertà e la democrazia. Le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Vasanella, secondo il quale la Festa della Liberazione è divisiva, semina odio, discordia e non rappresenta l’intero Paese, offendono profondamente la coscienza democratica della Città di Giulianova. È inaccettabile che il rappresentante della massima assise civica, vieppiù usando il proprio ruolo, azzardi un tentativo di rimozione del significato autentico del 25 aprile, data fondativa della Repubblica Italiana presidiata dalla Costituzione democratica e antifascista.
Quanto accaduto dimostra che Paolo Vasanella non è figura adatta né a ricoprire la carica di Presidente del Consiglio Comunale di Giulianova né quella di Consigliere e perciò ne chiediamo le dimissioni. Invitiamo, altresì, il Sindaco e tutti i Consiglieri Comunali di Giulianova a esprimere con chiarezza ed in sede istituzionale il loro parere in proposito e a porre in essere quanto necessario per la sostituzione dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale.
Giulianova 5 maggio 2020
Il Cittadino Governante
Partito Democratico
Partito Comunista Italiano
Articolo 1
Rifondazione Comunista
Sinistra Italiana