GIULIANOVA – Lunedì 3 agosto, intorno alle ore 18,00 Knà è sbarcata con venticinque attori. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini, carichi di valigie, sacchi, baule da viaggio, pochi effetti personali, i più preziosi, qualche bambola di pezza, pochi soldi, quelli necessari per l’imbarco, “li tenevamo tra la pelle e la camicia“. Dal molo sud la comunità di migranti si incammina verso il luogo deputato all’imbarco, il molo nord. Sembra di vedere “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Fieri e con “i cuori colmi di speranza, per una nuova vita“, la quieta dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, l’eloquenza dei loro gesti retorici.
Ecco giungere i traghettatori, sfrontati, cinici, insensibili, come vuole il copione già letto mille volte. L’imbarco disordinato e confuso, il lungo viaggio. “C’erano meridionali, toscani, lombardi, veneti…siamo rimasti fermi due giorni perchè fuori c’erano le burrasche…avevamo paura…il capitano è venuto e s’è messo a urlare: ‘SE SENTITE LA TROMBA SUONARE SALTATE FUORI, SI SALVI CHI PUÓ”. Un viaggio lungo un incubo e poi il tanto agognato urlo: “TERRA, TERRA!”
“(…) Che l’America è bella ma a me…a me la terra mia già mi mancava…e ripensavo ai profumi, ai colori…al cielo dell’Abruzzo (…)“. Parte un canto abruzzese, “Nebbia alla valle”, canto delle raccoglitrici di olive, per esorcizzare la paura, per ricordare le case lasciate dall’altra parte dell’Oceano.
E poi tutti in cammino, verso l’ignoto, con la struggente “Mamma mia dammi cento lire”. Questa volta si parla di migranti che dall’Italia settentrionale andavano a cercare fortuna nel sud America.
La speranza per una nuova vita si manifesta potente nelle parole recitate nel punto di arrivo di questo spettacolo teatrale itinerante, la terrazza del palazzo Kursaal.
Queste giovani attrici e attori hanno la stessa età dei loro bisnonni quando partivano per la terra promessa.
Parole scritte da Erri De Luca: “Siamo gli innumerevoli (…) Lastrichiamo di scheletri il vostro mare per camminarci sopra (…)“.
Dopo testi, canzoni e suoni di strumenti suonati dal vivo, non poteva mancare il ballo popolare, il saltarello e, danzando sulle note di un organetto, gli attori sfumano, lasciando il pubblico da solo, con un ricordo più nitido di chi eravamo , forse più poetico, ma sempre struggente e necessario per non dimenticare mai da dove veniamo. Giuliana e Francescomaria dell’Associazione Teatrale Knà dichiarano: “Siamo una specie migrante. Nuove culture, nuove prospettive, nuove entità, fuori e dentro di noi.Siamo tutti migranti; lo sono stati i nostri avi e lo saranno i nostri nipoti.Il potenziale è enorme.
Coi cuori colmi di gioia, ringraziamo i nostri compagni di traversate emozionali, coraggiosi, sensibili, potenti nei loro sguardi fieri e appassionati, generosi di spiriti e membra prestati ai nostri cuori.
Grazie a: Loredana Ascoli, Chiara Bianchini, Mattia Bonadduce, Stella Cappelletti, Federico Caprioni, Gianni Caprioni, Giulia Caprioni, Alessandro Carincola, Antonella Cianci, Giuliana Cianci, Francesco Colafella, Salvatore Sasà Citzia, Francescomaria Di Bonaventura, Luigi Di Bonaventura, Piera Di Bonaventura, Andrea Di Donato, Giorgia Di Donato, Carmine Di Giandomenico, Antonio Di Rocco, Serena Di Rocco, Loredana Iannucci, Emanuele Liberati, Lorenzo Liberato, Riccardo Liberato, Michel Manè, Giorgia Mariani, Sofia Morelli, Gioia Pedretti, Arianna Vallese, Davide Vagnozzi, Jonathan Vannicola, Moira Vespasiani.
Lunedì 3 agosto 2020, ore 18,00 – Molo sud/nord di Giulianova Lido.
Spettacolo itinerante dedicato a“LEONE – appunti di una vita”, da fumetto a mostra itinerante, di Carmine Di Giandomenico e Francesco Colafella.
Fotografie di Gianni Caprioni