Tutelare l’unico tratto di mare protetto d’Abruzzo deve essere un impegno per tutti
Nei giorni scorsi sono giunte diverse segnalazioni al WWF in merito alla presenza di vongolare nel tratto di mare dell’Area Marina Protetta Torre di Cerrano.
In particolare nella giornata di ieri – venerdì 28 agosto – 6 vongolare in azione di pesca sono state avvistate nel tratto di mare tra la foce del torrente Calvano e la Torre di Cerrano. È stata effettuata una segnalazione agli organi di polizia competenti.
Attualmente ci si trova in una fase di fermo biologico e le uniche attività consentite sono state regolamentate escludendo ovviamente il tratto di mare dell’AMP.
Nell’area è anche presente un impianto di sorveglianza monitorato dalla Capitaneria di Porto per cui dovrebbe essere facile tenere sotto controllo il tratto di mare ricompreso nell’AMP.
Come è noto l’attività delle vongolare è vietata all’interno di tutte le aree marine protette a causa del pesantissimo impatto che le turbosoffianti utilizzate per questo tipo di pesca determinano sul fondo marino che viene aspirato, arato e completamente stravolto durante le attività di pesca.
La vicenda della pesca illegale con le vongolare all’interno dell’AMP Torre di Cerrano è una storia lunga che ha avuto anche diversi passaggi davanti alla giustizia amministrativa alla quale si è rivolto il COGEVO risultando sempre soccombente nei confronti dell’Ente di gestione dell’AMP e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
In tutte le sedi sia amministrative (ad iniziare da ISPRA e Ministero) che giudiziarie è stato sempre ribadito il divieto di ingresso di vongolare turbosoffianti nel tratto di mare ricompreso nell’AMP Torre di Cerrano che peraltro riguarda solo 7 dei circa 130 km di costa abruzzese.
Negli anni passati sono state molteplici le violazioni e più volte sono state fatte segnalazioni alle forze dell’ordine. Negli ultimi tempi il fenomeno si è molto ridotto ed è per questo che si deve vigilare affinché queste violazioni di legge non siano tollerate. Non si possono vanificare in pochi giorni i risultati di conservazione che dall’istituzione dell’AMP si sta raggiungendo nell’area a favore della biologia marina che è sotto fortissima pressione nel resto del mare abruzzese come in tutto il Mare Adriatico.
Il divieto di pesca peraltro rappresenta un vantaggio anche per gli stessi vongolari: avere un tratto di mare tutelato permette una riproduzione costante di vongole di ottima qualità che poi si diffondono anche sugli altri tratti di mare dove la pesca alle vongole è consentita.
Il WWF auspica maggiori controlli da parte di tutti gli organi competenti, a partire dall’AMP Torre di Cerrano che deve continuamente stimolare le Forze dell’Ordine ad effettuare verifiche puntuali e rapide, e un comportamento responsabile da parte di tutti gli operatori del settore.
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