LA FANCIULLA DEL BORGO DI FRANCO SUMMA
e incontro
RECUPERO ARTE COMUNICAZIONE
PER UNA NUOVA VISIONE DEI BORGHI
INAUGURAZIONE 25 SETTEMBRE 2020 DALLE ORE 16.30
BORGOTUFI – CASTEL DEL GIUDICE – IS
Quasi come un ultimo gesto di amore per l’arte, Franco Summa, noto artista scomparso lo scorso gennaio, pioniere dell’arte ambientale e urbana, attivo nei campi dell’arte e dell’architettura sin dagli anni sessanta con un linguaggio che in Italia ha fatto scuola, lascia a Borgotufi una traccia indelebile della propria poetica con l’opera Fanciulla. Un’opera nuova che finalmente oggi si adagia come segno gentile ma deciso in uno spaccato della piazza del Borgo che si affaccia verso la Valle del Sangro; un’opera ricca di memoria, non solo quella del lavoro di Summa, capace di interpretare simbolicamente il luogo, le sue tradizioni e radici ma con sguardo attuale e contemporaneo.
La genesi dell’opera e l’intervento di cui oggi possiamo godere a Borgotufi, si snoda in un breve periodo di poco antecedente il decesso di Franco Summa. È di Enrico Ricci promotore e investitore nel recupero ad albergo diffuso del pittoresco Borgotufi, (parte antica del paese di Castel Del Giudice, Molise) insieme al fratello Gianfranco e l’imprenditore Ermanno D’Andrea che hanno costituito una public company in collaborazione con il Comune – la richiesta a Franco Summa, su stimolo e suggerimento del comune amico Franco D’Amico, di progettare un intervento dal carattere monumentale, significante ma poetico allo stesso tempo per questo lembo di terra così affascinante ed emozionante. Sebbene provato in salute, con l’entusiasmo e la passione che sempre l’ha accompagnato nella sua lunga carriera – non a caso sue sono le parole: La vita è sogno, la vita è segno (Edizioni Tracce 2000) – Franco Summa, attraverso le immagini che bene documentano le caratteristiche dello spazio urbano entro cui iscrivere l’opera, scriveva il 20 gennaio 2020:
La piazza è un grande spazio bianco, leggermente in declivio, che affaccia sul “grande vuoto” di un panorama ampissimo, che spazia per decine di chilometri tutt’attorno senza alcun elemento di prossimità in primo piano. L’essenzialità minimalista della piazza (nuda, vuota, bianca) che affaccia su un enorme panorama anch’esso “vuoto”, perché circoncluso solo dalla linea delle montagne tutt’attorno, mi fa pensare che vi occorra un segno gentile e forte allo stesso tempo: una figura femminile, dai vividi colori. Penso che la soluzione creativa ottimale sia riprodurvi, in una idonea scala dimensionale […] una mia Fanciulla, icona tornita di una femminilità ideale che immagino quasi come dea primigenia, tutrice e madre della terra che dal quel balcone si domina così ampia
cedendo in seguito ad Enrico Ricci il bozzetto della Fanciulla con l’impegno di curarne l’esecuzione materiale oltre a riconoscerne la piena paternità artistica con la firma Summa, 2020 e chiedendo contestualmente all’amico e membro della Fondazione Summa, Giovanni Tavano di seguirne tangibilmente il lavoro. È grazie, infatti, alla collaborazione con la Fondazione Summa, istituita lo scorso 2019, la cui mission è tesa all’affermarsi della consapevolezza delle responsabilità di tutti nei confronti della definizione e realizzazione della qualità dei luoghi urbani, e alla collaborazione del Comune di Castel del Giudice, che l’opera e il pensiero di Franco Summa gettano le basi per un domani più consapevole anche a Borgotufi. Un luogo, sin dall’inizio concepito e immaginato al servizio dell’arte e della cultura che con l’opera Fanciulla mostra la propria sensibilità verso tali temi.
> PROGRAMMA
RECUPERO ARTE COMUNICAZIONE – PER UNA NUOVA VISIONE DEI BORGHI
SALA CONVEGNI BORGOTUFI ORE 16.30
INTERVENTI
Annalisa Monfreda Direttrice Donna Moderna
Lucio Zazzara Docente di Urbanistica
Presidente del Parco della Majella
Niko Romito Cuoco Casadonna ristorante Reale
Enrico Ricci Imprenditore
ORE 18.00 Inaugurazione dell’opera
La Fanciulla del Borgo
di Franco Summa
Lino Gentile Sindaco di Castel del Giudice – IS
Giovanni Tavano Vice Presidente Fondazione Summa
CONDUZIONE
Maria Stella Rossi Giornalista culturale
Per partecipare, è necessaria la prenotazione, scrivendo a: info@borgotufi.it L’accesso sarà consentito nel rispetto delle norme anti Covid fino ad esaurimento posti.
> BIOGRAFIA FRANCO SUMMA
Nato a Pescara, Franco Summa consegue la Maturità Classica e poi frequenta la Facoltà di Lettere nell’Università di Roma laureandosi in Lettere Moderne (indirizzo Storia dell’Arte) con una tesi in Estetica. Dalla metà degli anni Sessanta sviluppa una ricerca artistica incentrata sul rapporto uomo-ambiente, che ha trovato negli spazi urbani uno specifico campo di intervento. A partire dal 1968 ha realizzato, in varie città, numerosi opere ambientali sia temporanee che stabili come “Un arcobaleno in fondo alla via” nel 1975 a Città Sant’Angelo, “Le Parole vivono nella Realtà le Cose nella Mente” a Castel di Sangro nel 1976, a Pescara “La Porta del Mare” nel 1993, “Essere” nel 1994, “Laudato sì” nel 2000; “La Raccolta” nel 2006 a Bolognano; “Preludio” nel 2006 a Montesilvano. La sua prima presenza in manifestazioni artistiche significative risale al 1964, con la partecipazione, su invito di Giulio Carlo Argan, alla mostra Strutture di Visione di Avezzano (Aq) a questa sono seguite molte altre mostre in Italia e all’estero, tra cui: Proposte Uno (premiato ex aequo con Pino Pascali) Avezzano,1965; Biennale di Venezia, 1976 (tema: l’Ambiente), dove realizza, con Michelangelo Pistoletto, Il Silenzio rosa; Biennale di Venezia 1978 (tema: Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura); Triennale di Milano 1979; International Art Exhibition, Slovenj Gradec 1980; Documenta Urbana, Kassel 1980; Wir Anderen, Regensburg 1982; O territorio: pratica artistica e projectaçao, Sao Paulo, Rio de Janeiro 1983; Arte in Italia dal 1958 al 1985, Bacoli 1985; Itinerari Paralleli, Neuchatel, Hamilton 1987; Premio Michetti, 1988 (premiato); Abitare con Arte, Milano 1990/92; Abitare il Tempo, Verona 1989, 1994 ,1995; Abitare con Arte Milano 1989; Le Temps de l’Ailleurs Galleria Lara Vincy, Parigi 1994; Live Ceramic Art (con Tilson, Tadini, Hsiao Chin) ad Artefiera Bologna 1996; Design og identitet al Louisiana Museum di Copenaghen 1996; . Ai Confini della Terra al Flash Art Museum di Trevi 1996. Le Diversità Fortezza da Basso, Firenze 1998; Riferimenti Forti, Premio Vasto 2002; Pastor Angelicus Vetrina 133 di Via Ripetta Roma 2008; Arte ambientale urbana nella Facoltà di Architettura Valle Giulia di Roma 2008/9; Die Stadt als Kunst nell’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, 2009; Le Vie del Dipingere, Galleria Civica di Arte Moderna di Spoleto 2009; Il Festino degli Dei, Lamezia Terme e Cosenza 2009; Profondità 45, Torino 2008; Arte e Spazio Pubblico Terni 2009; La Porta dell’Infinito, Firenze 2011; De Pictura: il Filo di Arianna, Lamezia Terme 2011; Un Arcobaleno sulla Via, Roma 2009/2011; Quali Cose Siamo, Triennale di Milano nel 2010/2011; Abitare l’Utopia, Verona 2011; Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo, Biennale di Venezia 2011.
Hanno documentato la sua attività le riviste Domus, Casabella, Modo, Segno, Bolaffi Arte, AD, Controspazio, L’Architettura, Data, Progettare in più, Arte, L’Arca, Area, Via, L’Arca, Teléma, Amica Casa, Panorama, L’Espresso, Il Sole 24 Ore, Interni, L’Erasmo e, con particolare attenzione, Art Action Partecipation di Frank Popper (Edition Klinksieck, Parigi 1980); i volumi di Enrico Crispolti Extra Media (Studio Forma editrice, Torino 1978), La Pittura in Italia, Il Novecento terzo volume (Electa Milano 1994), il Disegno del 900 (Electa Milano1993); Giorgio Di Genova, Storia dell’Arte Italiana del Novecento Generazione anni Trenta (Edizioni Bora Bologna 2000). Al suo lavoro si sono interessati, tra gli altri, Giulio Carlo Argan, Manuela Crescentini, Maurizio Fagiolo, Gillo Dorfles, Giuseppe Gatt, Lara Vinca Masini, Alessandro Mendini, Filiberto Menna, Almerico De Angelis, Italo Tomassoni, Claudio Spadoni, Carmelo Strano, Maurizio Vitta, Pierre Restany, Paola Pallottino, Renato Minore, Guglielmo Gigliotti, Silvia Pegoraro, Luciano Marziano, Giorgio Bonomi, Lucia Giardino.
> BORGOTUFI, L’ALBERGO DIFFUSO E CASTEL DEL GIUDICE
Borgotufi albergo diffuso di Castel del Giudice (IS), con le sue casette indipendenti che ospitano soggiorni e cucine, e il Ristorante Il Tartufo. Con all’attivo diverse mostre fotografiche, l’ultima nata durante il lockdown e attualmente allestita all’aperto tra le casette del borgo, Borgotufi è un luogo la cui attenzione per l’architettura, i dettagli di arredamento e design nelle strutture, lo contraddistinguono nel panorama nazionale del suo genere. Profumo di bosco, nubi che giocano a rincorrere le sinuosità delle montagne, vegetazione rigogliosa, aria pulita, sentieri e meleti che sbocciano di vita, api ronzanti, rappresentano la cornice entro cui s’iscrive quel richiamo della natura più forte che mai. La ricerca di vacanze nel verde è il meglio, non solo per uno stile di vita green, ma anche per una rigenerante necessità. Fuori dalle più note rotte turistiche, Castel del Giudice (IS), paese dell’Alto Molise al confine con l’Abruzzo – che si distingue per le sue pratiche sostenibili di rigenerazione del territorio e della sua comunità, offre ai viaggiatori in cerca di spazi all’aria aperta, relax e la possibilità di confort e riservatezza. L’albergo diffuso è un piccolo borgo nel borgo, nato dal recupero di case e stalle abbandonate, un luogo che ha saputo, fin dalla sua origine, trasformare le difficoltà in nuove opportunità. Le sue accoglienti case, tutte indipendenti e dalle architetture in pietra e legno, che rispondono ai nuovi requisiti di sicurezza e qualità, possono ospitare coppie e famiglie nella più totale privacy. Casette con bellissimi soggiorni e cucine attrezzate, accoglienti camini e romantici soppalchi, finestre che si aprono sull’incantevole paesaggio disegnato da cime e boschi dove scorre il fiume Sangro, e dove nascono le mele biologiche del meleto Melise, cespugli di erbe aromatiche e prati verdi, balconcini dove poter fare colazione all’aria aperta su eleganti tavolini da giardino, si alternano tra le case che per la loro particolare disposizione sembrano arrampicarsi sulla collina, su cui scoprire l’altra parte dell’abitato di Castel del Giudice. Una grande piazza al centro dell’albergo diffuso è una terrazza che si apre alla meraviglia del panorama. Da qui, scendendo una scalinata, sempre open air, si accede alla reception e alla grande sala del ristorante Il Tartufo, in cui assaporare le delizie di stagione e coltivate sul territorio, preparate dallo Chef Marco Pasquarelli, e stupirsi con il menu degustazione al tartufo. Nella struttura principale non manca un centro benessere con piscina. Tutto intorno, si snodano, tra boschi e ruscelli che scorrono tra il Molise e l’Abruzzo, percorsi per passeggiate ed escursioni. Come quello che conduce alle sorgenti di acqua sulfurea o il sentiero che segue il corso del fiume Sagro fino al centro rafting, oppure il cammino che si inoltra nella vegetazione dove nascono funghi e tartufi, o lungo le sponde del fiume Molinaro, un luogo di pace e di energia, ideale per praticare forest bathing. Altri percorsi permettono di raggiungere il Giardino delle Mele Antiche e l’Apiario di Comunità di Castel del Giudice, i paesi vicini come Capracotta o gli abeti bianchi di Pescopennataro, le Cascate del Verde di Borrello (CH) o i sentieri della Riserva Mab UNESCO Alto Molise. BORGOTUFI ALBERGO DIFFUSO è soprattutto un’esperienza di vita per una vita diversa che ritorna alla natura e alle origini.
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SCHEDA TECNICA
LA FANCIULLA DEL BORGO DI FRANCO SUMMA
e incontro RECUPERO ARTE COMUNICAZIONE – PER UNA NUOVA VISIONE DEI BORGHI
Luogo: BORGOTUFI – CASTEL DEL GIUDICE – IS
Data: 25 Settembre 2020 dalle ore 16.30
Un progetto promosso e patrocinato da: BORGOTUFI ALBERGO DIFFUSO, FONDAZIONE SUMMA, COMUNE DI CASTEL DEL GIUDICE – IS