Teramo. Gli Illuminati di Baviera e l’Abruzzo nelle Giornate Europee del Patrimonio all’Archivio di Stato di Teramo: il libro e una mostra. 

 
Un filo rosso lega la Baviera e l’Abruzzo e il gomitolo da cui si svolge è quello, enigmatico e intricato, dell’Ordine degli Illuminati. Tre personaggi incrociarono le loro esistenze nella seconda metà del Settecento e nei primi dell’Ottocento, in una fase cruciale della storia delle evoluzioni e delle rivoluzioni dell’assetto politico europeo e nel processo di elaborazione di una nuova concezione dello Stato e del suo rapporto con sudditi diventati cittadini. Erano due abruzzesi e un danese, di differente età e di diverse generazioni, accomunati dall’idea ferma della necessità del miglioramento degli uomini quali animali sociali, membri di una comunità vivente universale.

I due abruzzesi erano Melchiorre Delfico (1744-1835), teramano, Costanzo Di Costanzo (1755-1810), aquilano; il danese era Friederich Münter (1761-1830), nativo di Gotha. Quest’ultimo era dei tre il più giovane e costituì il terzo vertice di un triangolo assolutamente particolare, essendo senza ipotenusa, di fatto un triangolo a tre vertici e due lati, mancando un collegamento diretto tra due dei vertici, Delfico e Di Costanzo. Tutti e tre frequentarono logge massoniche e cenacoli latomici. Di Costanzo fu degli Illuminati il più efficiente “agente reclutatore” nell’area tedesca. Münter effettuò un viaggio in Italia come agente segreto dello stesso Ordine, con il compito di diffondere l’Illuminatismo nella penisola italiana, a Roma, nel cuore stesso della Cristianità, e nel Regno di Napoli, infiltrando la libera muratoria partenopea, come Di Costanzo e altri “reclutatori” avevano fatto in Germania. I due si incontrarono a Roma, segretamente, e poi continuarono a scambiarsi informazioni sugli sviluppi dell’Illuminatismo italiano. Delfico incontrò Münter e tenne poi una lunga corrispondenza epistolare con lui, anche quando il danese diventò vescovo di Copenaghen. Somiglianze e dissomiglianze, coincidenze reali o mancate, riguardarono anche la fine della loro vita. 

  
 
 
 
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