TORRICELLA SICURA  E TERAMO, DOPPPIA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GRAZIA ROMANI “MARIO CAPUANI. FRAMMENTI DI VITA”

 

Mario Capuani

Mario Capuani

Doppia presentazione nei prossimi giorni per il libro Mario Capuani. Frammenti di vita  (Teramo, Ricerche & Redazioni, 2020), scritto da Grazia Romani,  originaria di Torricella e giuliese di nascita, discendente diretta di Giorgio Romani, avvocato e Medaglia d’argento al valor militare, al quale, nel 2012, la nipote dedicò una pubblicazione: Una vita breve. La guerra a Cortina e sul Grappa di Giorgio Romani, eroe abruzzese (Udine, Gaspari Editore).

Il primo appuntamento è per domani alle 18,00 nel salone di Villa Capuani-Celommi; il secondo è invece per sabato alle 17 nella Villa Comunale di Teramo.

 

Mario Capuani, medico chirurgo e pediatra, nasce a Torricella Sicura nel 1908, cresce nelle fila dell’antifascismo teramano dove, da giovanissimo, matura una forte avversione al regime fascista, tanto che verrà sottoposto a vigilanza poliziesca. Dopo aver assolto il servizio militare, con il grado di Sottotenente medico di complemento, allo scoppio del Secondo conflitto mondiale viene richiamato alle armi e promosso Tenente. Partecipa così alla guerra sul Fronte Occidentale e, più tardi, viene trasferito all’Ospedale da Campo n° 457, in Puglia, per curare i feriti provenienti dal Fronte Greco-Albanese. Congedato, presiede l’Omni (l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia) di Teramo e i suoi due studi medici, uno a Teramo, in via Melchiorre Delfico, e l’altro a Torricella, che condivide col padre Francesco (il popolare “Don Ciccio”, anch’egli medico), sono i punti di riferimento per gli antifascisti della provincia e i luoghi di cura per la povera gente –  assistita anche gratuitamente – come testimoniarono in molti dopo il suo assassinio perpetrato dalla fanatica violenza nazifascista, a Bosco Martese (Rocca Santa Maria), il 27 settembre 1943 (data indicata sulla lapide del Cimitero di Torricella Sicura). Fu tra i fondatori del Partito d’Azione teramano e, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, diventa parte attiva della Resistenza locale, gettando le basi per la costituzione del “Comitato insurrezionale” e organizza la rivolta armata, contro il nazifascismo, nel cuore dei Monti della Laga. Località in cui, poi, si ebbe il primo vero episodio di guerriglia, considerato da Ferruccio Parri, insigne statista, «la prima battaglia partigiana in campo aperto» e che l’accademico e storico Roberto Battaglia definì «un esordio clamoroso» del movimento partigiano nazionale. Il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, nel 1980, gli concesse la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Inoltre alcuni Comuni teramani, tra i quali Torricella, Teramo, Bellante e Mosciano Sant’Angelo, hanno voluto omaggiare l’alta figura storica di Mario Capuani, partigiano combattente, dedicandogli strade, piazze e monumenti.

«Con Mario Capuani – scrive lo storico Luigi Ponziani nella presentazione al volume di Grazia Romani – muore un giovane antifascista, un milite consapevole dell’azionismo democratico, un lucido interprete di quei principi di libertà da affermare fino al sacrificio supremo. Ma con lui muore un amato e stimato medico, un pediatra soccorrevole e colmo di umanità la cui figura ancor oggi aleggia, quasi un mito oltre il tempo, tra le popolazioni della montagna teramana che ne tramandano nome e gesta».

 

Pubblicato sul quotidiano cartaceo La Città, di Teramo, del 24 settembre 2020

pietro.serrani@tin.it