Nella mia qualità di Sindaco del Comune di Canzano, a fronte delle dichiarazioni
pubblicate dal gruppo di minoranza, ritengo doveroso rispondere, non per portare avanti
polemiche decisamente sterili e irrilevanti per la buona amministrazione della Cosa
Pubblica, ma semplicemente per consentire alla cittadinanza di conoscere le motivazioni,
in fatto e in diritto, che hanno portato la maggioranza a prevedere nel bilancio di
previsione 2020, approvato durante la seduta tenutasi lo scorso 29 settembre, la somma
per l’incremento della indennità di funzione del Sindaco.
Preliminarmente, è doveroso sottolineare che, diversamente da quanto esposto dal
portavoce dell’opposizione, Ing. Franco Campitelli, la normativa alla quale è stata data
attuazione riguarda esclusivamente l’indennità di funzione prevista per il Sindaco e non
quella attribuita agli Assessori, non interessata dalla riforma.
Chiarito questo importante aspetto, anche ampiamente illustrato durante l’assise
consigliare, ritengo necessario precisare quanto segue.
Con D.L. 124/2019 convertito nella L. 157/2019, il Legislatore ha disposto l’incremento
della misura dell’indennità di funzione del Sindaco dei piccoli Comuni e con D.M. 23
luglio 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 agosto 2020, ha altresì previsto, in
ragione della ratio ispiratrice della riforma, che il maggior carico economico
dell’incremento viene coperto dallo Stato nella misura del 55%.
Ulteriore aspetto giuridico della riforma che va precisato, forse sfuggito alla minoranza
viste le paventate ipotesi di diverso utilizzo delle somme e che fuga ogni sospetto sulle
intenzioni della maggioranza, viceversa perfettamente coerenti con lo spirito del
Legislatore, è la chiara previsione normativa sancita nel comma 2 dell’art. 2 del citato
D.M. che impone al Comune beneficiario del contributo (importo assegnato al Comune
di Canzano € 2.365,85 annue – allegato A D.M. 23.7.2020) di rimborsare allo Stato la
somma erogata qualora la stessa non venisse utilizzata per il fine preposto e, quindi, vieta
all’Ente di assegnare detto importo ad altro scopo.
Altra considerazione è necessaria: la previsione normativa, che ha inteso ridurre lo
squilibrio esistente tra le indennità di funzione dei Sindaci dei piccoli Comuni e quelle
previste per i Comuni medi, è il risultato conseguito dall’ANCI – Associazione Nazionale
Comuni Italiani che, dopo una lunga e storica battaglia, condivisa dai Sindaci, è riuscita
a diminuire il diseguale trattamento degli amministratori locali che invero hanno le stesse
leggi da osservare e le medesime responsabilità da sostenere.
Non da ultimo preciso, forse anche inutilmente visto che il portavoce della minoranza è
stato Sindaco, che lo spirito di sacrificio e di servizio, nonché l’amore per il proprio
territorio connotano tutti i Sindaci d’Italia, ma tutti i Sindaci d’Italia hanno diritto di
svolgere la pubblica funzione con dignità e decoro.
Avv. Maria Marsilii
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