Giovanni Lafirenze: come da sempre ribadisco, gli ordigni bellici inesplosi producono danni a cose e persone in ogni latitudine del mondo.
In questo articolo riportiamo gli incidenti da Uxo avvenuti nel corso degli anni negli Stati Uniti d’America. La nostra fonte è la Denix, (Ambiente e Sicurezza sul Lavoro) che non manca d’illustrare il pericolo prodotto dai residuati bellici. Il Ministero della Difesa e la Denix hanno realizzato un “Programma di educazione alla sicurezza degli esplosivi 3R (Riconoscimento, Ritiro, Rapporto). “Toccare, spostare o maneggiare intenzionalmente le munizioni ha causato una serie di morti e feriti. Proteggi te stesso, la tua famiglia, i tuoi amici e la comunità seguendo le 3R per la sicurezza degli esplosivi!”. Sia Ministero, quanto Denix, ricordano a tutti: “se incontri o pensi di aver incontrato una munizione, non avvicinarti, toccarla o disturbarla, ma chiama il 118”. Al largo della costa della Carolina del Nord, nel luglio 1965, una tremenda tragedia avviene a bordo del peschereccio (FV) Snoopy. Un residuato bellico è avvolto dalla rete da pesca. I marinai issano a bordo rete e bomba, quest’ultima urta la nave ed esplode e muoiono otto membri dell’equipaggio. In California nel 1983, in un canyon situato nei pressi della propria abitazione tre ragazzi raccolgono una granata inesplosa e la lanciano su una parete rocciosa, due giovani muoiono il terzo resta gravemente ferito. Nel 1995, la fonte non cita lo Stato USA, una famiglia in vacanza non lontana da una base militare trova sette ordigni inesplosi. A fine villeggiatura qualcuno della famiglia decide di portare le munizioni a casa. Dopo qualche giorno, i bambini giocano con due ordigni e questi detonano, i piccoli restano gravemente feriti. Nel 2000, anche in questo caso la fonte non cita il luogo dell’incidente, due giovani maneggiano una bomba, questa scivola al suolo ed esplode. Un 16-muore, l’amico subisce pesanti ferite. Sembra che nello stesso sito ci sia stata un precedente detonazione che avrebbe coinvolto anche 20 bambini. Stesso anno, un bambino di nove anni perde mano sinistra e l’avambraccio a causa di un residuato, raccolto quasi sedici mesi prima. In California, nel 2006, un uomo che conserva da oltre 15 anni un residuato permette ai bambini del vicinato di giocare in casa con la bomba. I piccoli divertendosi, lanciano in aria l’ordigno. Nella ricaduta il residuato colpisce il tavolo ed esplode. Due bambini uccisi e sei feriti. Stesso anno, due collezionisti di residuati bellici subiscono l’esplosione di una bomba, risalente alla guerra di secessione. In Virginia, nel 2008 un residuato della guerra di secessione uccide un giovane intento a smanettare l’ordigno. Nella Carolina del Nord, anno 2008, l’esplosione avviene in un centro di riciclaggio materiali ferrosi della città di Raleigh, due i lavoranti feriti. In Texas, nel 2013, due persone impegnate a raccogliere materiale ferroso trovano una granata inesplosa. L’ordigno esplode e i due restano gravemente feriti. Quest’ultimo incidente si replica nel New Mexico, (Nuovo Messico), due donne rastrellano ferro, trovano un residuato, quest’ultimo detona, le due donne restano gravemente ferite. Se tutte queste persone avessero seguito il progetto 3Rs Explosives Safety Education Program, la conta di morti e feriti sarebbe stata di gran lunga inferiore. Colgo l’occasione di ricordare che in Italia l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, in collaborazione con MIUR, Stato Maggiore della Difesa da anni è impegnata a divulgare e sensibilizzare giovani e meno giovani i pericoli dei residuati bellici inesplosi per mezzo delle Campagne “De-Activate e Conoscere-Per Ri-Conoscere”. Da qualche tempo anche le autorità svizzere per evitare incidenti causati da bombe inesplose hanno realizzato la Campagna: non toccare – contrassegnare – notificare, per telefono o tramite app
Giovanni Lafirenze