LETTERA APERTA
Al Presidente della Provincia di Teramo Diego Di Bonaventura
Al Sindaco della Città di Teramo Gianguido D’Alberto
Signor Presidente, Signor Sindaco,
sono passate due settimane dall’approvazione, nel Consiglio dei Ministri del 25 novembre scorso, del Decreto legislativo concernente la riorganizzazione dei Collegi elettorali così penalizzante per la Provincia di Teramo utilizzata come semplice riempitivo demografico per rimpolpare i collegi di Pescara e L’Aquila. Uno smembramento ottuso che suona oltraggioso per un territorio che dall’Unità ad oggi ha potuto sempre esprimere unitariamente i propri rappresentanti politici alla Camera e al Senato. A fronte di questa scellerata decisione abbiamo ascoltato qualche dichiarazione e presa di posizione ( spesso flebile e in ritardo) di generica condanna, ma non mi sembra, stando a quanto affiora dall’informazione giornalistica, che si stiano approntando azioni concrete in grado non solo di far sentire l’opposizione di un intero territorio, ma anche di prospettare soluzioni alternative volte a restituire ai teramani la possibilità di decidere quali e quanti rappresentanti del proprio territorio debbano essere eletti. Di qui questa sollecitazione volta ad indicare azioni e percorsi tesi a modificare quel decreto che non può né deve essere considerato come dato di fatto ineluttabile e definitivo. Ad esempio:
Le vostre proteste sono state trasmesse agli organi di Governo e al Parlamento?
Si è proceduto a coinvolgere tutti i Sindaci della Provincia affinché unitariamente e formalmente esprimano la loro opposizione a quel Decreto ?
Sono stati richiesti incontri con il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con il Ministro dell’Interno e con il Presidente del Consiglio per denunciare l’accaduto?
Sono stati presi gli opportuni contatti con i Parlamentari eletti in Provincia di Teramo perché si esprimano nella stessa direzione e facciano sentire la loro voce?
Sono stati informati tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato della protesta che sta montando in Provincia di Teramo?
Infine, si è proceduto a costituire un gruppo di studio, coinvolgendo giuristi e costituzionalisti dell’Università degli Studi di Teramo, per definire una o più soluzioni alternative ( da tramutare in emendamenti) in grado di salvaguardare le rappresentanze parlamentari della Provincia di Teramo ?.
Come si può ben vedere si tratta di possibili iniziative capaci di contrastare, non solo a parole, il furto ( senza destrezza) che si è prospettato per la Provincia di Teramo. Altre se ne possono aggiungere. Solo vi è l’impellenza di uscire dalla generica lamentazione e passare ad atti concreti . Non si vorrebbe che l’inerzia ( o l’ipocrisia) di oggi si tramutasse un domani in recriminazione imbelle e frustrante.
I più rispettosi saluti
Luigi Ponziani
Teramo, 9 Dicembre 2020