Sezione “G. Bassani”
Viale della Repubblica, 18
64032 Atri (Te)
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posta certificata (PEC): italianostraatri@pec.it
e-mail: italianostraatri@yahoo.it – atri@italianostra.org
cell. 328.0893664 (Mutoschi)
prot. n. 1 /2021
All’Assessore ai Lavori pubblici del Comune di Atri
dott. Domenico Felicione
(pec: domenico.felicione@pec.comune.atri.te.it)
e p.c. al Sindaco del Comune di Atri
prof. Piergiorgio Ferretti
all’Assessore all’Urbanistica del Comune di Atri
geom. Alfonso Di Basilico
all’Assessore alla Cultura del Comune di Atri
dott.ssa Mimma Centorame
al Responsabile della Polizia locale
dott. Alfonso Osmi
(pec: postacert@pec.comune.atri.te.it)
Oggetto: rilievi contro proposta di realizzazione parcheggio multipiano in largo
Mandocchi di Atri
Ci spiace rilevare che Ella, attraverso la stampa locale, abbia comunicato alla
cittadinanza che è stata avviata la progettazione per realizzare, in largo Mandocchi, un
parcheggio multipiano, con una capienza di duecento posti auto.
Per noi si tratta una proposta vecchia e datata, sulla quale abbiamo già avuto
modo di esprimere la nostra motivata contrarietà.
In occasione dell’adozione della variante al PPCS di Atri, assunta con delibera del
CC del 30.03.2000, infatti, la nostra Associazione avanzò specifiche osservazioni in merito
con propria nota prot. 27 del 22.06.2000, in cui al punto n. 7 Comparto Area ex ONMI si
osservava testualmente: “Si ritiene che tutta la zona sia sistemata in modo abbastanza
soddisfacente e che la normativa (del PPCS, ndr) debba soltanto ribadire l’attuale
destinazione della medesima zona a parcheggio di superficie, a edificio pubblico e a
giardino pubblico”. Ed ancora: “Circa la specifica previsione di realizzare, sotto
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all’attuale parcheggio, un parcheggio multipiano interrato, questa Sezione ribadisce la
propria contrarietà poiché l’eventuale realizzazione di siffatta opera contribuirebbe ad
attirare ancor più il traffico automobilistico proprio a ridosso del centro storico, con le
inevitabili conseguenze negative che tale fenomeno comporta sulla salubrità e sulla
vivibilità dell’ambiente”.
Circa il problema dei parcheggi in Atri, abbiamo più volte ribadito che, per
consentire la sosta di tutti i cittadini che quotidianamente si recano in Centro storico con
le proprie autovetture, sarebbe sufficiente trasformare la maggior parte dei parcheggi
che attualmente consentono la sosta a tempo indeterminato in parcheggi per un tempo
limitato. Ciò è confermato dalla constatazione che, anche negli affollati giorni di
mercato, frequentato da numerosissimi cittadini di Atri e di altri paesi limitrofi, si trova
comunque posto per parcheggiare le autovetture. Ai residenti in possesso di autovettura
e non provvisti di una rimessa auto andrebbero invece assegnati, attraverso una
procedura pubblica, degli stalli dietro corresponsione di un canone adeguato, come
accade in tante altre città in Italia. Quest’ultima soluzione favorirebbe, tra l’altro, il sempre
auspicato ripopolamento del centro storico, purtroppo non ancora mai attuato con
iniziative concrete.
Il parcheggio multipiano non può poi essere realizzato poiché ci risulta che la zona
in questione abbia messo in evidenza resti di una linea di acquedotto di epoca romana,
che andrebbero irrimediabilmente distrutte con la realizzazione dell’opera (cfr. studio
citato nel volume “Atri: una storia per immagini”, G. Giuliani, pag. 51).
Ricordiamo, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che la realizzazione e la gestione
dei parcheggi multipiano sono costosissime. Innumerevoli sono gli esempi di gestioni
fallimentari: per rimanere nella nostra zona, basti pensare che alla copertura dei costi di
costruzione, manutenzione e gestione del parcheggio San Francesco di Teramo ha
dovuto contribuire in parte lo stesso Comune di Teramo prendendo in affitto al suo interno
alcuni locali che utilizza per le proprie necessità. Analoga sorte è occorsa al parcheggio
multipiano realizzato in via Roma a Silvi marina il quale, rimasto praticamente inutilizzato
per una decina di anni, recentemente è stato in parte adibito dal Comune ad uno scopo
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diverso da quello per il quale l’opera è stata a suo tempo realizzata. Sempre per problemi
gestionali, il parcheggio multipiano di Ortona è chiuso da svariati anni diventando
ricettacolo di immondizia e oggetto di ripetuti atti vandalici. Note a tutti sono, infine, le
alterne vicende gestionali dello stesso parcheggio multipiano sito nell’ospedale di
Teramo, tra l’altro assolutamente non paragonabile in termini di potenziale redditività
poiché interessato dalla sosta giornaliera di migliaia di autovetture.
Altra ragione per la quale l’area in questione deve rimanere tale è perché, oltre a
svolgere la funzione di parcheggio, essa costituisce una delle poche aree verdi a ridosso
del centro, area che tra l’altro abbiamo contribuito a realizzare piantumando alberi e
cespugli in occasione delle varie feste dell’albero svoltesi negli anni. A questo ultimo
riguardo segnaliamo con l’occasione che chi ha messo a dimora i lecci ha avuto
l’accortezza di lasciare attorno agli alberi una ampia superficie di terreno permeabile, la
cui funzione viene però vanificata poichè costipata dalle auto parcheggiate
disordinatamente fuori dagli stalli fino a lambire gli stessi tronchi. A tale proposito invitiamo
il Comandante della Polizia municipale a far rispettare la normativa al riguardo.
Non va, infine, trascurato come la precedente Amministrazione abbia presentato
un progetto per utilizzare come area di parcheggio il Fosso della Stufa. Ci risulta però che
questo progetto sia stato respinto dalla Soprintendenza poiché prevede la realizzazione
di un ascensore verticale in una area sottoposta a vincolo, ritenuto particolarmente
impattante. A nostro avviso, nulla vieta al Comune di presentate un nuovo progetto che
accolga i rilievi formulati dal suddetto Ente, magari prevedendo, in luogo dell’ascensore,
una cremagliera che corra lungo il declivio della collina, come per esempio quella che
è stata realizzata nella città di Gubbio.
Confidando nella condivisione dello spirito della presente e, quindi, nel suo
accoglimento, inviamo distinti saluti.
Atri, 5 gennaio 2021
Il Presidente della Sezione
Domenico Zenobio
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