Giornata della Memoria, le celebrazioni di stamane a Teramo
Due i momenti attraverso i quali, stamane, il Sindaco Gianguido D’Alberto e il Presidente del Consiglio Comunale Alberto Melarangelo, hanno celebrato la Giornata della Memoria a Teramo; presente anche il Consigliere comunale Toni Di Ottavio. Il primo alla Villa Comunale, dove è stata deposta una corona di alloro alla Stele dedicata al Tenente Alberto Pepe e a tutti gli internati militari italiani nei lager tedeschi. Il secondo in viale Cavour, presso la pietra di inciampo dedicata allo stesso Alberto Pepe, cui hanno partecipato anche la sezione teramana dell’ANPI e l’associazione Teramo Nostra,.
La formula contenuta, in osservanza delle prescrizioni anticovid, ha ridotto al minimo gli interventi dei partecipanti, i quali hanno tutti ricordato l’importanza e la necessità della Giornata odierna, non solo per rievocare, quale monito, quanto accaduto negli anni terribili della dominazione nazi-fascista, ma anche per sottolineare l’attualità delle motivazioni che rendono necessaria la ricorrenza internazionale che si celebra per commemorare le vittime dell’Olocausto. Non sono mancati cenni sull’esperienza teramana delle deportazioni, e sulle conseguenze delle leggi razziali nel nostro territorio.
La corona di alloro è stata depositata dinanzi alla stele che ricorda il Tenente Alberto Pepe, cittadino teramano morto nel campo di sterminio nazista di Unterluss il 4 aprile 1945, che rifiutò la collaborazione con gli occupanti e per questo venne trucidato. Con lui l’omaggio è stato esteso a tutti gli internati militari italiani nei lager tedeschi
Quindi la cerimonia in prossimità della pietra d’inciampo, un piccolo quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti; essa ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.
In Europa ne sono state installate già oltre 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995. L’iniziativa fu creata dall’artista Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del Nazional-Socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.
Oggi si incontrano Pietre d’Inciampo in oltre 2.000 città in Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Ungheria. In Italia, le prime Pietre d’Inciampo furono posate a Roma nel 2010 e attualmente se ne trovano a Bolzano, Genova, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia oltre ad altri numerosi centri. In abruzzo, assime a quella teramana, altre sono a L’Aquila, Lanciano e Chieti.
Obiettivo della “Pietra d’Inciampo”, un inciampo emotivo e mentale, non fisico, è mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana – la loro casa – invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare.