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La Città di Giulianova ricorda il coraggio di Margarete Wagner con una targa commemorativa

La giovane tedesca, morta a Giulianova nel ‘45, difese il marito ebreo
tedesco dalle persecuzioni antisemite

Questa mattina, nella Sala Buozzi a Giulianova Alta, si è svolta la
cerimonia di scoprimento di una targa commemorativa intitolata all’apolide
Margarete Wagner, in occasione del 76° anniversario della morte, avvenuta
all’ospedale di Giulianova il 14 gennaio 1945.

All’iniziativa, che è stata organizzata nel rispetto delle normative anti
Covid-19, hanno partecipato il Sindaco Jwan Costantini, la Vice Sindaco
Lidia Albani, la Presidente della Commissione Pari Opportunità Marilena
Andreani e il giornalista e ricercatore storico Walter De Berardinis,
autore degli studi sulla Wagner.

La targa commemorativa verrà posizionata all’interno del Cimitero giuliese,
in quel che negli anni, grazie al lavoro di studiosi nel campo, sta
diventando un piccolo Pantheon alla memoria, per tutte le vicende storiche
giuliesi che hanno interessato la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

Sulla targa è riportata la seguente citazione:
“Alla memoria di Margarete Wagner, per aver sostenuto e difeso l’ebreo
tedesco Ignaz Hain fino alla sua morte, dalle persecuzioni antisemite
della Germania nazista e dell’Italia fascista”.

Margarete Wagner, cattolica, era nata a Francoforte sul Meno il 30
luglio 1907 da Heinrich Karl Wagner e Crescentia Petzenhauser, era la
4° figlia di 6 (2 maschi e 4 femmine). Durante l’ascesa di Hitler al
potere si fidanza con un giovane procuratore legale, Ignaz Hain,
ebreo, nato a Ulmach il 29 giugno 1902, da Moses Hain e Pauline
Schuster (anche lui figlio di 6).

Con le leggi razziali, la giovane
coppia, si trasferisce a Milano il 17 marzo 1937, in Via Felice
Casati, 13, quartiere Lazzaretto (zona giardini pubblici Montanelli);
l’8 maggio in Via Padova, 33 a Milano e subito dopo a Corso Buenos
Aires, 18, per l’arrivo definitivo della compagna e fino all’arresto
di lui nell’agosto del 1940.

A settembre, Hain arriverà alla stazione di Giulianova e verrà schedato al
Kursaal insieme ad altri deportati ebrei. In seguito verrà trasferito nel
campo d’internamento di Tossicia (Teramo) e successivamente a
Civitella del Tronto (Teramo), dove verrà raggiunto, in stato di
libertà dalla giovane compagna Margarete (la permanenza a Civitella
era sporadica, in base alle autorizzazioni che rilasciavano la
Questura di Milano e Teramo). Nel maggio 1944, l’uomo, prelevato dai
tedeschi, verrà condotto nel campo di smistamento di Fossoli (Carpi) –
Modena. Il 16 agosto 1944 verrà deportato ad Auschwitz e poi il 25
gennaio 1945 a Mauthausen, dove muore l’8 marzo 1945.

La moglie, rimasta bloccata a Civitella del Tronto per i noti eventi
bellici in
Italia e Germania, morirà per malattia all’ospedale di Giulianova il
14 gennaio 1945. Nel gennaio del 2020, all’interno dell’Archivio
comunale di Giulianova, viene ritrovato il suo atto di morte dal
ricercatore storico Walter De Berardinis.

“Siamo riusciti a ricostruire la storia d’amore di Margarete e Ignaz grazie
allo storico Giuseppe Graziani – dichiara il giornalista e ricercatore
giuliese Walter De Berardinis – autore di un lavoro eccezionale di
documentazione sui campi d’internamento di Civitella e grazie al
ritrovamento di una borsa con tutti i documenti e le foto della coppia. Mi
preme ringraziare anche Guido Scesi, il curatore del Museo “Nina” e
proprietario della borsa. Grazie a loro e alla mia ricerca nell’archivio
comunale di Giulianova, siamo riusciti a ricostruire tutta la storia.
Quando Hain viene arrestato, nell’estate del ‘40, insieme ad altri ebrei
arriverà allo scalo ferroviario di Giulianova, dove due agenti ed un
funzionario di stato lo accoglieranno e lo porteranno al Kursaal, dove
Hain verrà schedato e trasferito nel campo di Civitella e successivamente
a Tossicia. La moglie, Margarete, non si arrende e pur di rivederlo
attraversa mille peripezie per raggiungerlo nel campo di internamento in
Abruzzo. Le leggi fasciste prevedevano che i parenti degli internati
potessero venirli a trovare e trascorrere con loro del tempo. Poter
collocare una targa intitolata alla Wagner all’interno del Cimitero
giuliese, dove già sono custodite le storie di molti, rappresenta
l’ennesima traccia che lasciamo alle future generazioni, sulla
ricostruzione storica ed i personaggi di quel tempo. Ringrazio
infinitamente il Sindaco Costantini, la Vice Albani e la Presidente della
Cpo Andreani per aver accolto con gioia la mia idea ed essersi
appassionati quanto me”.

“Oggi poniamo un nuovo tassello nella diffusione della nostra storia ed un
esempio di educazione civica importante per le future generazioni –
dichiara il Sindaco Jwan Costantini – sottolineando il fatto che anche la
città di Giulianova giocò un ruolo fondamentale nelle vicende della Prima
e Seconda Guerra Mondiale. Come ricorda il ricercatore De Berardinis, in
cui terribili giorni di orrore e deportazione, il nostro scalo ferroviario
ospitò l’arrivo di tantissimi ebrei, slavi e rom, che poi furono destinati
ai campi d’internamento d’Abruzzo. Questa storia va conosciuta,
raccontata, tramandata affinché certi fenomeni storici non si ripetano mai
più nella società moderna. Oggi celebriamo il valore ed il coraggio di una
donna che, per poter star vicino al marito, affrontò grandi prove,
raccontandoci una storia d’amore autentica che vince su tutto. Sulle
differenze, le discriminazioni, le difficoltà. Ringraziamo il concittadino
Walter De Berardinis per l’eccellente lavoro di ricerca storica, che porta
avanti con volontà e passione,e che ci permette oggi di poter commemorare
Margarete Wagner”.

“Grazie alla passione e alla professionalità del ricercatore Walter De
Berardinis aggiungiamo una testimonianza storica importante, in quel che
ormai è diventato il nostro pantheon alla memoria – dichiara la Vice
Sindaco Lidia Albani – ospitato all’interno del nostro Cimitero cittadino,
dove vengono raccontate le nostre storie. Margarete rappresenta un esempio
d’amore, di coraggio e di forza per tutte noi ed omaggiarla con una targa
commemorativa segna un’impronta importante sulla strada dell’uguaglianza,
dell’accoglienza e della lotta contro ogni forma di intolleranza e
razzismo”.

“Margarete Wagner è per noi una pioniera dei diritti di parità – dichiara
la Presidente della Cpo Marilena Andreani – e per noi è stato un onore
concedere il patrocinio della Commissione per poterla ricordare,
tramandare le sue azioni e l’amore grande che lo legava ad Ignaz, Lei
tedesca, lui ebreo, rappresentano per tutti noi una lezione importante da
apprendere e da diffondere per la rimozione di ogni tipo di
discriminazione”.

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