PASQUALINO CANZII DI BISENTI E’ VENERABILE

Pasqualino Canzii in Seminario

21.01.2021- Riconosciute le virtù eroiche del Seminarista Pasqualino Canzii, che
diventa quindi Venerabile. Il suo nome infatti figura tra quelli inseriti nei decreti
autorizzati il 21 gennaio 2021 dal Papa a seguito dell’udienza con il card. Marcello
Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
Terminata la fase diocesana del processo di Beatificazione, tutto il materiale era al vaglio
della Congregazione delle Cause dei Santi a Roma. Dopo giudizio favorevole dei Vescovi e
dei Cardinali della Congregazione, il Santo Padre ha autorizzato la promulgazione
del Decreto sull’eroicità delle virtù o sul martirio del Servo di Dio, che così
diviene Venerabile: gli viene riconosciuto cioè di aver esercitato in grado “eroico” le virtù
cristiane (teologali: fede, speranza e carità; cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e
temperanza; altre: povertà, castità, ubbidienza, umiltà, ecc.), o di aver subito un vero
martirio oppure di aver offerto la vita secondo i requisiti previsti dal Dicastero.
Grande soddisfazione per questo traguardo la esprime il Promotore della Causa e
fondatore del Comitato per la Beatificazione, il maestro Lucio Salini, che sulla
figura del Seminarista ha realizzato numerosi libri e pubblicazioni: “Quando ho avuto la
notizia mi sono commosso – afferma Lucio Salini – la aspettavo da molti anni e finalmente
è arrivata. Ho sempre creduto nella meravigliosa figura di Pasqualino e oggi provo una
gioia immensa”.
Pasqualino Canzii è nato il 6 novembre 1914 a Bisenti, in provincia di Teramo, dal sarto
Alfredo Canzii e da Semira Forcellese. Il 14 ottobre 1926 entra nel seminario diocesano di
Penne (Pe). In testa aveva una sola idea: la santità. E tra i suoi propositi ne aveva uno
ricorrente: “Gesù voglio farmi santo, presto e grande Santo”. Voleva diventare santo,
come San Gabriele dell’Addolorata, San Luigi Gonzaga, San Giovanni Berckmans: “Se loro
sono santi in carne ed ossa come me, perché io non debbo farmi santo?” Nel pomeriggio
del 24 gennaio 1930 Pasqualino muore, dopo pochi giorni di malattia. E prima di
andarsene dice alla mamma che lo assiste: “Si avvicina l’ora beata: sono felice! Iddio mi
chiama”. La notizia della morte fa presto il giro della città: tutti sono convinti che è morto

un santo. Ai funerali, che si svolgono il giorno successivo a Penne, partecipa una
moltitudine di gente. Solenni sono pure i funerali a Bisenti, nel cui cimitero Pasqualino
viene sepolto. La folla si assiepa intorno al feretro gridando: “Il santino! Il santino!”.
Monsignor Carlo Pensa, allora vescovo della diocesi di Penne, scriveva: “Il Signore ce lo ha
tolto forse perchè non eravamo degni di possedere un così bel fiore… Per la sua profonda
semplicità e la sua immensa pietà può essere ancora proposto come esempio per tutti”.
Nel Bollettino della Sala Stampa Vaticana, oltre a Pasqualino Canzii, i decreti
riguardano altri sette Venerabili.