Il professor Federico Caffè è stato senza dubbio uno degli economisti dal pensiero più lucido e estremamente attuale del secolo scorso, eppure la sua città natale, Pescara, per troppo tempo lo ha ignorato.
Il 6 gennaio del 1914 nasceva a Pescara Federico Caffè – ricorda Blasioli –. Quando si parla della sua figura si può scegliere tra i diversi profili che lo hanno caratterizzato. Federico Caffè come uomo, Federico Caffè e il suo pensiero economico, estremamente attuale, Federico Caffè come uomo di cultura o Federico Caffè come instancabile insegnante: “metalmeccanico dell’università”, come amava definirsi. Si può parlare del Prof. Caffè per l’utopia o per il suo riformismo radicale o, ancora, per il mistero della sua scomparsa. A me, però, piace ricordarlo come “consigliere del cittadino e non del Principe”, come veniva definito, perché ci permette di guardare anche alla situazione che viviamo e ai problemi legati al precariato, alla disoccupazione e all’ingiustizia sociale, tutti temi che caratterizzavano la lezione politica di Caffè e che coinvolgono soprattutto i giovani.
Noi pescaresi abbiamo un debito verso questo grande concittadino. Non gli dedicammo la giusta attenzione quando operava e lo dimenticammo dopo la sua scomparsa nel 1987.
Da quest’anno un primo passo lo abbiamo fatto. Le forze di centrosinistra presenti in Regione hanno predisposto e sottoposto al Consiglio, che all’unanimità lo ha approvato, il progetto di legge “Istituzione del Premio regionale Federico Caffè”.
Ritengo che il Premio regionale “Federico Caffè”, destinato ai migliori lavori di tesi di laurea in Economia politica e Politica economica, sia non solo il giusto riconoscimento in carriera per le giovani eccellenze del territorio che, con professionalità e competenza, emergono per i propri meriti di studio e ricerca, ma anche il miglior tributo di riconoscenza al professor Caffè, affinché le nuove generazioni di studenti sappiano chi era, qual era il suo pensiero economico e cosa ha rappresentato per Pescara e l’Abruzzo.
Con la L.R. 5 agosto 2020, n. 22 la Regione Abruzzo, approvando la proposta di cui sono il primo firmatario, ha istituito il premio Regionale “Federico Caffè” destinato alle migliori tesi di laurea in Economia politica e Politica economica redatte dagli studenti dei corsi di laurea magistrale in economia degli atenei italiani. Per gli studenti laureati in economia nell’anno 2020 sono stati previsti 4 premi dell’importo di € 2.500,00 ciascuno da assegnare alle migliori tesi.
Sul sito istituzionale del Consiglio regionale è stato pubblicato l’Avviso pubblico per la partecipazione al premio
(http://www.consiglio.regione.abruzzo.it/sites/default/files/pagine/196281/avviso-premio-federico-caffe.pdf) e voglio ringraziare la Presidenza del Consiglio Regionale per questo impegno.
Il premio si propone lo scopo di costituire un momento di riflessione, analisi e memoria del lavoro del professore Federico Caffè attraverso il coinvolgimento diretto di nuove generazioni di economisti.
Le Tesi di laurea dovranno essere trasmesse entro le ore 12:00 del giorno 10.02.2021 tramite email certificata, con oggetto “Partecipazione al Premio Federico Caffè”, all’indirizzo di posta certificata del Consiglio regionale protocollo@pec.crabruzzo.it .
La valutazione delle Tesi di Laurea è effettuata dalla Commissione esaminatrice (che sarà composta da cinque membri, i cui nominativi saranno indicati: uno dall’Associazione Federico Caffè; due dai Rettori, tra i professori di Politica economica ed Economia politica, degli Atenei abruzzesi; il Preside dell’Istituto tecnico “Tito Acerbo” di Pescara; uno designato dal Presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo) entro il 31.03.2021. A conclusione della valutazione comparativa delle tesi di laurea si stilerà la graduatoria di merito.
La cerimonia di premiazione della prima edizione si svolgerà il 15 aprile 2021, presso l’Istituto Tecnico di Pescara “Tito Acerbo” che è la scuola della formazione di Federico.
Sono molto felice di veder entrare nel vivo l’organizzazione di questo Premio, da me fortemente voluto e di cui sono stato ideatore della proposta di legge istitutiva, perché è un’idea che nasceva dalla necessità di ricordare e promuovere il nome, la personalità e l’attualità del pensiero di uno degli economisti italiani più fulgidi del secolo scorso, in una regione e in una città natale che a tanti anni dalla sua misteriosa e improvvisa scomparsa non l’avevano ancora ricordato.
Antonio Blasioli