GLI OTTANT’ANNI DI EGIDIO MARINARO UNA VITA TRA POLITICA, GIORNALISMO E STUDI STORICI E TEOLOGICI

Egidio Marinaro e Sandro Pertini

Egidio Marinaro

VICE SINDACO DI MONTORIO AL VOMANO PER TANTI ANNI E PRESIDENTE DEL

CONSIGLIO REGIONALE

 

Oggi Egidio Marinaro compie ottant’anni. Una vita, la sua, dedicata alla politica attiva, dapprima nelle fila del Psdi di Giuseppe Saragat e, successivamente, nel Psi. E’ stato vice sindaco di Montorio al Vomano per dieci anni e altrettanti come consigliere regionale, ricoprendo la carica di Presidente dell’Assemblea dal 1980 al 1985. Un impegno politico, il suo, vissuto sempre all’insegna della  coerenza e della rettitudine, durato più di venticinque anni. «Marinaro – scriverà di lui, nel 1993, il compianto Sergio Turone – è uno dei pochissimi socialisti abruzzesi che negli anni Novanta presero le distanze dal vorace rampantismo del Psi…». Intellettuale, uomo di cultura e pubblicista, l’ex esponente socialista della politica abruzzese è anche un appassionato cultore di studi storici (locali e nazionali) e di teologia protestante e, ultimamente, da vari anni ormai, ricopre anche il “ruolo” di nonno attento e premuroso.

Figlio di Mario e di Angela Maria Saladini, Egidio Marinaro è nato a Montorio al Vomano, in largo Rosciano, il 9 febbraio 1941. A 17 anni è già corrispondente de Il Messaggero e, durante gli anni scolastici, pubblica anche un giornalino satirico studentesco dal titolo La Macina Estiva (il periodico conteneva anche liriche della scrittrice Maria Teresa Barnabei e del poeta Ennio Di Giamberardino, passato, quest’ultimo, a miglior vita). Consegue la maturità presso l’Istituto Magistrale Statale “G. Milli” di Teramo e viene assunto, come impiegato, dal neonato Enel. Giovanissimo, aderisce al Psdi e, dopo, ne diventa dirigente provinciale; è favorevole all’unificazione col Psi ed è membro della Commissione che redige tale atto. Più tardi, nella successiva scissione tra il Psdi e il Psi, decide di rimanere con quest’ultimo, seguendo la linea della Uil, sindacato di cui diventa massimo responsabile regionale, collaborando con Giorgio Benvenuto ed Enzo Mattina.

Intanto, il 28 giugno 1969, si sposa con la signora Caterina Minervini, dalla quale avrà due figlie, Sara e Mariella.

Nel 1970 viene eletto nel Consiglio comunale di Montorio e ricopre per dieci anni, in una Giunta tutta comunista, la carica di vice sindaco; rimarrà, invece, nel Consiglio comunale ininterrottamente fino al 1995. Parallelamente, continua a collaborare con vari giornali e riviste: nel 1974, insieme ad altri montoriesi, tra i quali il compianto Antonio Valleriani, fonda Il Paese, periodico di attualità politica e culturale, diretto da Domenico Marcozzi.

Nel 1978 è segretario provinciale del Psi ed è tra i primi sostenitori del “nuovo corso”, la svolta impressa al partito da Bettino Craxi. Alle consultazioni Regionali dell’8 giugno del 1980 (Terza Legislatura) risulta eletto nel Consiglio Regionale e, successivamente, il 16 dicembre dello stesso anno diventa Presidente dell’Assemblea, carica che manterrà per l’intera legislatura. Nella stessa tornata elettorale entra in Consiglio anche un altro montoriese: il comunista Bruno Petrarca (in tutto, finora, sono stati tre i montoriesi che si sono seduti sugli scranni dell’Emiciclo, l’altro è stato Vittorio D’Andrea, del Pci, fratello minore del Servo di Dio, Padre Odorico D’Andrea).

Nel 1985, Egidio Marinaro viene  brillantemente rieletto: è Presidente della Commissione di Vigilanza sugli Affari della Regione, fa parte della Commissione consiliare della Giunta per il Regolamento ed è capogruppo dei socialisti. A livello sindacale ricopre vari incarichi, sia nazionali che europei. Nel giugno 1990, non condividendo più le scelte fatte dal gruppo dirigente centrale del suo partito, non ripresenterà la sua candidatura alla Regione, a tale episodio si interesserà l’intero Abruzzo, riversando sulla carta stampata fiumi d’inchiostro. Continuerà, come già detto in precedenza, a sedere sui banchi del Consiglio comunale di Montorio fino al 1995.

In campo culturale ha operato, e continua a operare, a trecentosessanta gradi. Dal 1988 al 1990 ha presieduto le prime tre edizioni del Premio Internazionale Ignazio Silone; è presidente dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche di Teramo; è componente del consiglio direttivo dell’Istituto Abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea; socio della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi di L’Aquila; direttore scientifico del Centro Evangelico di Cultura “Gabriele Rossetti” di Vasto e, infine, presiede anche la Commissione comunale per la toponomastica di Montorio al Vomano. Ha dato alle stampe varie pubblicazioni, tra le quali ricordiamo Gli Statuti Cinquecenteschi dell’Università di Montorio (Edigrafital, 1998), con Adelmo Marino; L’Albo dei Sindaci del Comune Montoriese. Suggestioni e risultati di una ricerca (Editpress, 2010); I socialisti (e gli altri) nell’Abruzzo teramano: 1896-1949 (Verdone, 2011), prefazione di Umberto Dante; Testimoni ed interpreti dell’unità nazionale: profili montoriesi (Comune di Montorio al Vomano, 2011); Montorio al Vomano: immagini per la memoria (Ricerche&Redazioni, 2013), con saggi contributivi di Annalisa D’Ascenzo e Luciana D’Annunzio; Pagine di fede e di libertà: gli esuli abruzzesi a Londra durante il risorgimento e il periodico evangelico L’Eco di Savonarola (Verdone, 2014), con prefazione di Domenico Maselli. Suoi contributi di studi teologici sono apparsi sulla rivista “Protestantesimo” (Facoltà Valdese di Teologia di Roma). Ha preso parte, con altri montoriesi (Giovanni Di Luigi, Renzo Panzone e Manlio Patriarca) alla stesura dell’opera monumentale Memorie e Glorie di Montorio al Vomano (Edizioni Eco, 1978) di Quirino Celli, castellano di nascita e montoriese d’adozione. Ha curato le note storiche per Giovanni Di Luigi, nella ristampa anastatica de La difesa di Montorio. Storia Abruzzese del secolo XV di Vincenzo Runcini (AGS, 1990), e per Dilva Panzone nel volumetto Lotte sindacali a Montorio e nella Valle del Vomano anni 1945-1951 (Comune di Montorio al Vomano, 2012). Gestisce, da alcuni mesi, uno spazio tutto suo di note storiche sulla pagina Facebook Archivio Fotografico Montoriese, di Sandro Di Donatantonio. E’ stato promotore – e continua ad esserlo – di tante belle iniziative culturali e storiche, omaggiando più volte varie personalità montoriesi  e si è opposto – fermamente – più di due lustri fa, alla modifica dello stemma araldico del Comune di Montorio al Vomano e del relativo gonfalone, salvaguardando così l’identità storica e civile che contraddistingue, dal XVI secolo, il proprio paese.

 

Pubblicato già su La Città, quotidiano di Teramo, del 9 febbraio 2021

 

pietro.serrani@tin.it