La luce rosa dell’Olmo di Teramo illumina le donne protagoniste nella pandemia
L’iniziativa promossa dal Consorzio Stabile Rennovaper diffondere un messaggio di coraggio a tutte le donne
TERAMO, 8 MAR – Appuntamento in Piazza Martiri a Teramo, presso l’albero Olmo illuminato di rosa, per accendere i riflettori su tutte le donne e sul loro coraggio. Si è svolta oggi alle 18 l’iniziativa “La luce delle donne” promossa dal Consorzio Stabile Rennova per trasmettere un messaggio di sostegno specialmente a quelle donne che, in questo periodo di emergenza sanitaria, economica e sociale, sono in prima linea sul territorio con il proprio lavoro, a cominciare da chi opera negli ospedali e nelle strutture sanitarie, alle amministratrici, alle insegnanti, alle giornaliste, a tutte coloro che erogano servizi alla persona e lavorano a contatto con il pubblico.
Hanno partecipato, offrendo il proprio volto e la propria testimonianza: Santa De Remigis, Dirigente Medico Rianimazione Teramo, Rita Di Ferdinando, in rappresentanza della Teramo Ambiente, Alessandra Di Giuseppe Cafà, dipendente comunale, Cristina Di Pietro, Sindaco di Civitella del Tronto, Doriana Lattanzi, O.S.S. al Mazzini di Teramo, Ileana Lauri, titolare del Conad Adriatico di Teramo, Alessia Marconi, giornalista, Federica Matteucci, insegnante, Dorotea Mazzetta, giornalista, Gina Rosaria Quaglione, Dirigente Medico di Anatomia Patologica all’ospedale di Teramo, Maria Savini, imprenditrice.
“Ringraziamo il Sindaco D’Alberto con l’Amministrazione per aver accolto dal principio la simbolica installazione e ringraziamo le donne intervenute che con la loro presenza ci hanno aiutato a diffondere un messaggio di speranza e di coraggio, soprattutto in quest’anno di pandemia, in cui la ricorrenza dell’otto marzo cade in un momento particolarmente complesso per tante lavoratrici e professioniste” – dichiara Maria Savini per il Consorzio Stabile Rennova – “Le donne sono in grado di erigere solide fondamenta nella vita, nel lavoro, nelle relazioni umane e per noi costruttori impegnati nella ricostruzione rappresentano un’aspirazione e una fonte di ispirazione al tempo stesso”.