Oggi 25 aprile, in occasione dell’Anniversario della liberazione d’Italia,
il Comune di Giulianova ha voluto ricordare, in una commemorazione
simbolica dovuta alle restrizioni dell’emergenza sanitaria, i giuliesi
Flaviano Poltrone, Vincenzo Alleva (nato a Nocella di Campli e in seguito
trasferitosi a Giulianova) uccisi per mano nei nazisti e Maria Teresa
Garro (nata a Mazzarino), il simbolo delle donne morte sotto i
bombardamenti degli alleati.
Alla loro memoria, questa mattina, nel cimitero monumentale di Giulianova,
la vice sindaco Lidia Albani ha deposto dei fiori, ornati con il
tricolore, ai piedi delle loro tombe mentre il ricercatore giuliese Walter
De Berardinis ha portato il saluto istituzionale dei sindaci di Mazzarino
e Campli e dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.
“Oggi, giorno in cui festeggiamo la liberazione d’Italia dall’occupazione
nazista e dal regime fascista, abbiamo voluto ricordare a futura memoria
tutti coloro che hanno combattuto per la conquista della libertà e la
storia di tre giuliesi, vittime degli orrori della Seconda Guerra Mondiale
– dichiara la vice sindaco Albani – tra di loro, per la prima volta,
commemoriamo la figura di Maria Teresa Garro, simbolo delle donne morte
dotto i bombardamenti degli alleati. I nostri più sentiti ringraziamenti
al ricercatore storico Walter De Berardinis che, ancora una volta, ha
messo la sua conoscenza a disposizione della comunità e che lavora
incessantemente affinché non si perda la memoria di questi concittadini.
Ci tengo a ringraziare anche i sindaci di Mazzarino e Campli, Vincenzo
Marino e Federico Agostinelli, per averci inviato una missiva con la quale
hanno espresso amicizia e fratellanza alla nostra città, in ricordo dei
concittadini Alleva e Garro e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di
Guerra che, anche in questa occasione, non hanno fatto mancare un
messaggio di cordoglio per il ricordo dei civili giuliesi morti durante le
due guerre mondiali”.
Di seguito le biografie di Flaviano Poltrone, Vincenzo Alleva e Maria
Teresa Garro.
Flaviano Poltrone nasce a Giulianova il 4 luglio 1887, nella casa posta in
Via per Mosciano al civico 29, da Domenico (proprietario agricolo) e
Teresa Castorani. Il 20 aprile 1907 viene giudicato idoneo al servizio di
leva nel distretto militare di Teramo e il 19 ottobre viene chiamato alle
armi nel 56° Reggimento Fanteria – Brigata “Marche”. Il 9 settembre 1909
viene congedato nel deposito di Teramo del Reggimento Fanteria Genova e il
30 ottobre ottiene il visto per l’espatrio in America. Il 12 novembre
parte da Napoli con la nave Konig Albert ed arriva a New York il 25
novembre. Il 14 agosto 1911 viene dispensato dall’istruzione militare
perché all’estero con regolare nulla osta. Il 31 luglio 1915, all’indomani
dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, non si presenterà al distretto
militare di Teramo e il 6 settembre viene dichiarato disertore. Finita
l’avventura americana, torna in Italia e si sposa il 21 aprile 1924 a
Castellalto (TE) con Angeladea Fidanza (6 giugno 1891/23 dicembre 1975).
La coppia andrà a vivere sulla strada Nazionale per Teramo al civico 73
(oggi Via Mulino da Capo). Il 12 giugno 1944, alle ore 20,00, durante la
ritirata delle forze tedesche sulla dorsale adriatica, un soldato tedesco,
nel tentativo di requisire il suo cavallo, estrasse la sua pistola
uccidendolo (altre fonti parlano di alcuni fendenti per finirlo) per
essersi rifiutato di consegnare o negare di avere un cavallo. Moriva così
Flaviano all’età di 57 anni. Si deve al lavoro degli storici locali, tra
cui il ricercatore storico Walter De Berardinis il ricordo della sua vita
e della tragedia che lo colpì.
Sempre grazie alla ricerca storica di De Berardinis possiamo ricostruire la
vita di Vincenzo Bruno Mario Alleva, figlio di Paolo e Vittoria Iaconi,
nato a Nocella di Campli (TE) il 27 novembre 1914. Si trasferisce a
Giulianova il 10 maggio 1923 e si stabilisce con la famiglia prima in Via
Quarnaro e successivamente in Viale Vittorio Emanuele III (oggi Via Turati
– SS16). Dal 1 aprile 1935 al 31 agosto 1936 farà il servizio di leva nel
9° Reggimento Bersaglieri a Zara. Il 13 maggio 1939 emigra a Roma con la
moglie, Igina Buccella, di Cugnoli di Campli, sposata a Giulianova il 4
settembre 1935 nella Chiesa della Natività di Maria Vergine da Don
Raffaele Baldassarri. Vincenzo, a Roma, è impiegato come operaio per il
Genio militare Marittimo e ritarda la chiamata alle armi. Il 28 agosto
1941 viene richiamato in guerra come pilota di carrarmati con il grado di
Sergente. Dopo i noti fatti dell’8 settembre 1943, Vicenzo rientra a
Giulianova con tutta la famiglia il 28 settembre. Sfollato in località
Convento di Mosciano Sant’Angelo, la mattina del 10 gennaio 1944, con un
carretto, si recherà a Giulianova lido nel tentativo di recuperare alcuni
suppellettili. Nel risalire Via XXIV maggio, nei pressi di una curva a
gomito dove persiste la ex fabbrica di liquori e confetti “Orsini”, Alleva
taglierà o raccoglierà un filo del telefono per legare le masserizie. Un
soldato della Wehrmacht, appostato sul belvedere della città, lo segnalerà
agli altri commilitoni per poi farlo arrestare. Portato dentro il comando
tedesco di Villa Migliori, nella parte alta della città, verrà interrogato
e subito condannato alla fucilazione, nonostante le suppliche del
prigioniero. Alle 16,30 verrà fucilato e sotterrato nei pressi della
stessa villa. Aveva 29 anni. Sarà il Commissario straordinario, Col.
Giovanni Piccinini, implorato dai familiari, a trattare con i tedeschi per
il recupero del corpo che avvenne probabilmente il 12 gennaio, quando alle
or 11,00 si presenterà in Comune per dichiarare la morte di Alleva
l’imprenditore giuliese, Luigi Iaconi, alla presenza di due testimoni. I
funerali, sempre da documenti vergati dall’arciprete Tito Nespeca del
Duomo di San Flaviano, furono fatti il 14 gennaio.
Alla fine della guerra, il 18 luglio 1945, alla memoria gli fu concessa la
Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Maria Teresa Garro nasce a Mazzarino in provincia di Caltanissetta il 29
gennaio 1899, in Via Collegio, da Sebastiano e Luigia Iannelli (trasferiti
ad Ascoli Piceno). Sposata con Leonida Abbondanza, avrà dei figli.
Trasferita a Giulianova, inizierà l’attività d’insegnamento dal 18 maggio
1934 quando prende alloggio in Piazza Roma e successivamente in Via Thaon
De Revel, 5. La sera del 5 novembre 1943, alle ore 20,30, una serie di
bombardieri attaccano, per la prima volta, la parte alta della città. Il
bilancio sarà pesante: 2 morti e 3 feriti. Maria Teresa Garro muore
all’età di 44 anni nei pressi dell’androne di una casa in Via Migliori
(davanti l’attuale palestra dello stadio Rubens Fadini) e Michele
Splendiani, 50enne, abitante in Via Cupa (oggi parcheggio dello stadio).
Il giorno successivo, tra la paura generale di ulteriori bombardamenti,
furono fatti i funerali nel Duomo di Giulianova dall’Arciprete Tito
Nespeca.
Complessivamente i morti civili di Giulianova per bombardamento e
mitragliamento aereo furono 23 (10 donne) e 46 feriti; mentre tra i
militari si contarono 3 italiani (RSI) e 24 soldati della Wermacht. Oggi,
dopo quasi 78 anni, persiste intatta la lapide del loculo con il seguente
epitaffio: “fatale bellico ordigno strappo anzi tempo, Maria Garro in
Abbondanza, all’amore dei figli e del marito”. Per tali motivi il delegato
dell’I.N.G.O.R.T.P., Walter De Berardinis, ha fatto richiesta
all’amministrazione comunale di conservare il loculo e la lapide a futura
memoria come reale testimonianza di quei tragici giorni.