In rilievo, Ricordi di guerra

PARTIGIANE LIBERALI. ORGANIZZAZIONE, CULTURA, GUERRA E AZIONE CIVILE

 

Sarà presentato venerdì 16 aprile 2021, nel corso di un evento pubblico organizzato on line dalla Fondazione Brigata Maiella, il volume di Rossella Pace, Partigiane liberali. Organizzazione, cultura, guerra e azione civile (Rubbettino, 2020). La presentazione è inserita nella Rassegna “Questione di Resistenze”, che vuole favorire la conoscenza dei più aggiornati prodotti della ricerca storica sui fenomeni plurali delle Resistenze.

 

Costruito sulla base di documenti inediti, in larga parte provenienti da archivi familiari privati, il libro Partigiane liberali. Organizzazione, cultura, guerra e azione civile (Rubbettino 2021) muove dall’analisi della variegata e cospicua letteratura dedicata alla Resistenza negli ultimi trent’anni. Dagli anni Novanta in poi – afferma l’autrice – la trattazione della guerra partigiana è uscita lentamente dal doppio binario della memorialistica ufficiale, per lo più relegata ad una narrazione non divisiva, e dalla ricostruzione fortemente ideologizzata, dominata dalla matrice socialcomunista.
Nel dibattito storiografico si sono progressivamente messe in evidenza la varietà e la conflittualità dello schieramento antifascista, ma è stato scarsamente riconosciuto l’apporto politico e militare delle componenti afferenti alle idealità cattolica, monarchica e liberale.
A questa “anomalia” storiografica Partigiane liberali si propone di dare un nuovo contributo, evidenziando i fili di una trama che descrive la partecipazione, a lungo sottaciuta, dei liberali alla lotta di Liberazione. E lo fa offrendo particolare attenzione all’attività svolta delle figure femminili.

Il ruolo della donna tra il 1943 e il 1945, anch’esso riscoperto tra vuoti di varia natura a partire dagli anni Novanta, richiede, infatti, una più attenta valutazione nell’apprezzamento della complessità di un’azione che si mosse instancabilmente tra scena politica e vita quotidiana, tra Resistenza “civile” e Resistenza militare.

Mediante un’accurata ricostruzione documentale, il libro di Rossella Pace apre uno spaccato sui salotti di alcune famiglie dell’élite borghese settentrionale di consolidata tradizione antifascista: realtà già propense alla figura di potenti matriarche, dove “Partigiane liberali”, forti, indipendenti, dotate di senso del dovere e di una naturale adesione all’ideale della libertà contro ogni oppressione, vennero cooptate automaticamente nell’attività resistenziale finendo per svolgere un ruolo di primo piano nell’organizzazione, nel coordinamento e nella direzione della lotta al nazi-fascismo. Lungi dall’essere indifferenti all’impegno corale per la riaffermazione della democrazia, le donne liberali – è questo il tema centrale del libro – fornirono uno dei contributi più rilevanti tra le varie famiglie politiche italiane.

Virginia Minoletti Quarello, attiva tra Genova e Milano, organizzò il servizio il trasporti di materiali logistici e di armi del CLNAI, per poi entrare nel comando del Corpo volontari della libertà e diventare una dirigente dell’organizzazione Franchi (la corposa formazione guidata da Edgardo Sogno); Cristina Casana fece della villa di famiglia una delle basi logistiche e di comunicazione della stessa organizzazione Franchi, ospitando una stazione radio e offrendo rifugio a partigiani alla macchia, ricercati ed ebrei in fuga; Maria Giulia Cardini divenne capo cellula di una missione militare alleata tra la valle di Susa e la val Pellice.

I loro nomi e quelli di molte altre “Partigiane liberali”, non solo andrebbero sottratti all’oblio storiografico, ma rappresentano altrettanti fulcri da cui poter rintracciare una nuova e più dettagliata mappa della strutturata rete partigiana liberale. “Probabilmente causa dei problemi affrontati dalla compagine liberale nel dopoguerra, per le dinamiche interne al partito nonché per una certa forma di autoesclusione ascrivibile alle stesse protagoniste – afferma Rossella Pace – questi nomi sono rimasti finora celati”.

 

Dopo i saluti introduttivi del Presidente dalla Fondazione Brigata Maiella, Nicola Mattoscio e dell’editore Florindo Rubbettino, discuterà con l’autrice, Eugenio Capozzi, professore ordinario di storia contemporanea presso la facoltà di lettere dell’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”. L’evento sarà visibile il 16 aprile 2021 dalle ore 17.30 sul profilo Facebook della Fondazione Brigata Maiella al seguente link https://www.facebook.com/Fondazione-Brigata-Maiella-1594887637406894

 

Rossella Pace è segretario generale dell’Istituto storico per il pensiero liberale internazionale. Si è occupata di storia del liberalismo, di Resistenza, di storia sociale e di relazioni diplomatiche. Oltre a vari saggi ed articoli su riviste specialistiche ha pubblicato il volume La resistenza liberale nelle memorie di Cristina Casana (Rubbettino, 2018).

Eugenio Capozzi è professore ordinario di storia contemporanea presso la facoltà di lettere dell’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”. È autore di numerosi studi, tra i quali: Il sogno di una Costituzione (2008), Partitocrazia (2009), Storia dell’Italia moderata (2016), Politicamente corretto, storia di un’ideologia (2018).

 

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