Giulianova. La tragica morte di Antonio Ciapanna nella miniera di Layland nel West Virginia (1915). Il simbolo dei lavoratori giuliesi all’estero.

Antonio Ciapanna (Antonio Chappano negli USA), l’emigrante giuliese morto nell’esplosione della miniera di Layland (USA).
Il simbolo dei lavoratori giuliesi all’estero.
di Walter De Berardinis*
Dal 1 dicembre 2001, l’8 agosto è designata “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” per informarne e valorizzarne il contributo sociale, culturale ed economico dei lavoratori italiani all’estero.

Fonte: www.comune.giulianova.te.it
Fonte: www.comune.giulianova.te.it

Antonio Ciapanna, nasce il 27 luglio 1882 alle ore 23:30, nella casa posta in Via per Mosciano, al civico 40, dal 36enne Filippo e Filomena Di Michele, entrambi agricoltori. Due giorni dopo sarà l’Assessore comunale, Francesco Acquaviva d’Aragona a registrare il bambino alla presenza di due testimoni: il 21enne, Giustino Marà, studente e il 31enne, Filippo Di Marco, custode carcerario. La coppia aveva altri due figli: Angela Ciapanna (1886/1960) e Lorenzo Ciapanna (1889/1970). Il 3 luglio 1902 viene giudicato idoneo al servizio di leva dal distretto militare di Teramo con le seguenti caratteristiche: alto 1,59 e colorito bruno, capelli neri e lisci, occhi castani e dentatura sana, sa leggere e scrivere. Il 23 marzo 1903 viene chiamato alle armi e il 4 aprile giunge nel distretto di reclutamento de L’Aquila del 75° Reggimento Fanteria – Brigata “Napoli”. Il 15 marzo 1904 viene nominato Caporale e il 30 settembre, Caporal Maggiore e il 10 settembre 1905 viene congedato nel deposito del Reggimento Genova a Teramo.
L’8 giugno 1906 gli viene concesso il passaporto per New York e il 26 luglio parte da Napoli per l’America con la “Nord America” (Costruita dalla “John Elder & Company” di Glasgow, in Scozia, nel 1882 e chiamata “Stirling Castle” dalla Thomas Skinner & Company, battente bandiera inglese. Venduta all’Italia nel 1883, viene ribattezzata “Nord America” e demolita nel 1911, aveva una capienza di 1.313 passeggeri: 90 in prima classe e 1223 in terza classe) e sbarca il 9 agosto per stabilirsi da Francesco Ciafardoni.
Dopo due anni, rientra in Italia per sposarsi il 5 novembre 1908 a Montepagano con Anna Ciafardoni. Il 20 marzo 1910 ottiene per la seconda volta il passaporto per New York e il 23 marzo nasce a Giulianova la primogenita Maria Annunziata (poi in America Nacy, morirà il 6 luglio 1945 a Mingo Junction nella contea di Jefferson – Ohio).
Il 10 giugno 1910, insieme alla moglie e la bambina, parte da Napoli con la “Prinzess Irene” (Costruita per A / G Vulcan Shipyard a Stettino, in Germania, nel 1900, con una capienza di 2.354 passeggeri; 268 in prima classe, 132 in seconda e 1954 in terza, di proprietà della Lloyd della Germania del Nord. Durante la 1° Guerra Mondiale fu sequestrata dalla marina USA e nel 1917, con il nome di USS Pocahontas, in servizio per trasportare truppe americane in Francia. Nel 1921 torna alla flotta tedesca per poi essere demolita in Germania nel 1932) e sbarca a New York il 23 giugno.
Intanto a Teramo, il 12 agosto 1910, il 31 dicembre 1911 e il 5 agosto 1913, viene più volte richiamato per istruzione dal distretto militare, ma non si presenta perché all’estero. La giovane coppia si trasferisce a Layland, nella Contea di Fayette, West Virginia, dove trova impiego in una miniera (carbone) di proprietà della New River & Pocahontas Consolidated Coal Company
Qui nasce Domenico Filippo (Domenic Philip) con il cognome modificato in Chappano (Layland, 10 ottobre 1911 / Mingo Junction, 13 maggio 1970 – si sposerà con Teresa Di Emidio (Deemdio) il 12 settembre 1936 a Jefferson (Ohio), nascono: Ralph Anthony Chappano (16 luglio 1937 / 22 maggio 2005) e Albert Raymond (28 luglio 1939 / 10 settembre 1998). Poi nasce Antonio – Anthony junior (28 gennaio 1915 / 27 giugno 1918).
LA TRAGEDIA
Alle 08:30, del 2 marzo 1915, nella miniera di Layland, avverrà una forte esplosione dove morirono in 115 (114 dentro e uno fuori, era un negoziante del posto che fu scagliato contro un palo – altre fonti parlano di 112) e 54 riuscirono a salvarsi fino all’ultimo fuoriuscito vivo il 6 marzo. La stragrande maggioranza dei minatori erano stranieri e una percentuale bassa di nativi americani.
La conferma ufficiale della sua morte arriverà a Giulianova il 9 giugno 1915, tramite il consolato italiano a Philadelfia a firma del dott. Di Vicenzo. Antonio Ciapanna, all’età di 32 anni, lasciava la moglie Anna (35 anni) e i tre figli piccoli: Maria Annunziata (4 anni), Domenico Filippo (3 anni) e Antonio (1 mese di vita). Il suo corpo verrà sepolto al Saint Mary’s Catholic Cemetery, nella contea di Summers, nello stato West Virginia.
L’8 marzo 1915, nella tornata della Camera dei Deputati italiana, l’On. Carlo Cavagnari (Cicagna (Genova), 7 agosto 1848 / Rapallo (Genova), 2 marzo 1918), chiederà al Ministro degli Esteri, Sidney Sonnino, di relazionare circa la tragedia di Layland dove erano rimasti uccisi 5 italiani (4 abruzzesi).
Il 2 marzo 1916, a 101 anni da quei tragici fatti, il sindacalista Geremia Mancini, già Segretario nazionale della UGL, ricordò i 4 caduti elencando i nominativi: Giovanni Ricci nato a Manoppello il 10 ottobre 1885; Giacinto D’Alò nato a Civitella Casanova il 13 gennaio 1891; Antonio Di Julio nato a Civitella Casanova e il “nostro” Antonio Ciapanna.
Per la tragedia che colpì questa famiglia giuliese, propongo una targa alla sua memoria come simbolo dell’emigrazione giuliese.
Sono stati consultati gli archivi comunali di Giulianova e Roseto degli Abruzzi, l’Archivio di Stato di Teramo e giornali dell’epoca.
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Walter De Berardinis