Care Studentesse e Cari Studenti,
anche per questo anno scolastico Vi accingete a svolgere le prove della Maturità dopo un anno caratterizzato da un’altalena di didattica in presenza e DaD, tempestata da paure, ansia e speranza di normalità. Non mi unisco al coro di coloro che parlano di esame semplificato. Si è voluto, invece, individuare una modalità di esame adeguata alle difficoltà di quest’anno senza prove scritte, ma con una prova orale che possa dimostrare il raggiungimento della maturità cui siete chiamati.
Nessuno ha voluto privarvi del vostro diritto di essere valutati, di dimostrare quanto valete e qual è stato il vostro percorso scolastico negli ultimi 5 anni.
Dunque cari ragazzi affrontate la prova sicuri, forti dell’esperienza di questi mesi tra DaD e presenza, senza ansia, senza timore di quell’ultimo colloquio e del voto finale: sarà la vita ad interrogarvi, e a darvi un voto.
“Se vuoi realizzare i tuoi obiettivi – scriveva il saggista britannico Joseph Addison – d’ora in poi fa della perseveranza il tuo migliore amico, dell’esperienza il tuo saggio consigliere, della cautela il tuo fratello maggiore e della speranza il tuo angelo custode”.
Un pensiero va alle famiglie, già provate dai periodi di lockdown; l’incubo del virus non è finto, ma siamo certi di poter affermare che anche quest’anno, così come lo scorso anno, in occasione dello svolgimento degli esami di Stato in tutte le 289 commissioni individuate per l’esame dei 10.926 maturandi abruzzesi, sarà scrupolosamente messo in atto il protocollo sanitario di sicurezza anti-Covid previsto a livello nazionale.
Ci attendiamo tuttavia una prova di responsabilità da parte di Voi ragazzi, circa il mantenimento delle distanze sociali anche fuori dalle sedi di esame e in relazione all’utilizzo dei dispositivi di sicurezza. La salute è un diritto di tutti e un bene comune, ad ognuno di noi il dovere di mantenerlo.
Un sentito ringraziamento va ai Dirigenti Scolastici e a tutti i Vostri docenti che hanno saputo condurvi per mano verso questo importante traguardo. Avete raccolto una sfida comune e avete saputo portarla fino in fondo nel migliore die modi.
Siate sereni ragazzi, non sarete ricordati come coloro che sono stati “marchiati con la lettera scarlatta” della Pandemia, semmai farete il vostro ingresso nel mercato del lavoro a testa alta come coloro che hanno saputo affrontare il primo vero esame della vita nonostante il virus.
Sono certa che ricorderete con dolcezza la vostra maturità associandomi all’auspicio del poeta Inglese William Butler Yeats: “la scuola non è riempire un secchio, ma accendere un incendio”.
IL DIRETTORE GENERALE
Antonella Tozza