La storia del paese di Pietranico tra vino, libri e “palmenti”, le antiche vasche di pigiatura dell’uva.
Pietranico e il vino sono i protagonisti dell’incontro a Pescara, nell’elegante sede delle Torri Cantine, in via Tiburtina Valeria 359, mercoledì 16 giugno, dalle ore 18.
Un’occasione per presentare il libro di Marco De Luca Radocchia, alla sua seconda prova dopo “Gente di paese”, con il suo nuovo racconto “Stà ‘mbacce alla Maielle, racconti di uomini e di vino”.
Una traccia scritta, una testimonianza da trasmettere alle future generazioni, “una piacevole incombenza alla ricerca del tempo passato” come dichiara l’autore, testimone dei propri ricordi vissuti a Pietranico, l’antica e medievale Petra Iniqua, in compagnia di “eccentrici e buffi personaggi di ogni tipo”.
Un racconto di mestieri, abitudini del modo di vivere di un paese, durante il secolo scorso. Un ritratto punteggiato da personaggi, come “Pierine de zufine”, singolari, pittoreschi, ma ricchi di umanità e di senso di appartenenza alla propria comunità. “Dedico questo libro-continua De Luca- a tutti coloro che sono rimasti a vivere con fiera testardaggine nei luoghi dove sono nati”.
Un bell’esempio di “paesologia, una scienza difettosa” come afferma Franco Arminio, poeta e regista campano, profondo conoscitore dei borghi “spaesati e spopolati”, uno sguardo all’avvenire, una visione futura, contro lo spopolamento dei comuni, che Arminio porta avanti da anni, alla scoperta di luoghi sconosciuti perché tornino a nuova vita.
Come fa Alfonso Creato, studioso delle tradizioni locali, con la storia della vite e i suoi “palmenti” forse dal latino “pavimentum”, presenti sul territorio di Pietranico, vasche scavate e scalpellinate nella roccia affiorante, per la vinificazione, dove si pigiavano le uve, di cui è ricca l’area intorno a Pietranico, ma ancora oggi protagonista di un nuovo sistema di agricoltura biologica e biodinamica con la Tenuta Rosarubra, che al termine dell’incontro non farà mancare la degustazione dei propri vini.
L’evento sarà accompagnato dalla mostra fotografica “I palmenti di Pietranico, tra arte e magia” del fotografo Gianni Iovacchini di Pescara, insegnante, autore e curatore di mostre in tutta Italia, viaggiatore curioso e sensibile, direttore artistico della settima edizione del concorso “Tonino Di Venanzio, una vita per la fotografia” dedicato allo storico fotografo di San Valentino.
“ La mostra rappresenta una ricognizione per immagini-racconta Iovacchini- un filo rosso che lega poesia, storia e fotografia su un bene, i palmenti, memoria e testimonianza che rischiano di perdersi per sempre, ma che sono necessari per riaccendere l’interesse sul nostro patrimonio storico-culturale”.
E’ un “paesologo” anche lui!