Cultura & Società, In rilievo, Libri in vetrina

LE SETTE CAPPELLE DI MONTORIO AL VOMANO. NUOVA PUBBLICAZIONE DELL’ EX DOCENTE DILVA PANZONE

 

In questo periodo è stato dato alle stampe, ed è in corso di distribuzione, “Le sette cappelle di Montorio al Vomano” (Nuova Tipografia Vomano), nuovissimo ed interessante opuscolo che porta la firma di Dilva Panzone. L’autrice, ex insegnante d’italiano e storia, presso l’I.T.C. “Blaise Pascal” (1982-2006), Sezione distaccata di Montorio al Vomano, è membro del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e della Commissione comunale per la toponomastica della cittadina alle porte del Parco Gran Sasso-Laga. Tempo fa, è stata insignita del prestigioso premio “il Ponte d’Oro”, «per meriti culturali nella Comunità Montoriese» e, finora, ha pubblicato i seguenti libri: “Da Montorio in Europa. Piccola Guida di Montorio al Vomano” (Media Edizioni, 2003), “Lotte sindacali a Montorio e nella Valle del Vomano 1945-1951 (Comune di Montorio al Vomano. 2012), “La cucina tipica di Montorio al Vomano. Tra usanze e tradizioni” (FAI, quattro ristampe), “Li Pendèche (Le Botteghe). Storia delle attività commerciali e artigianali di Montorio al Vomano” (Sigma Comunicazioni, 2017) e “Passeggiata per Montorio… tra storia e cultura” (Comune di Montorio al Vomano, due ristampe). Ci conosciamo da sempre, io e Dilva Panzone, essendo entrambi originari del quartiere di San Filippo Neri, e ci diamo del “tu”, perché tra noi c’è un bellissimo sodalizio culturale, nato tanti anni fa (ed anche perché è la sorella maggiore di un altro mio amico: il letterato e poliglotta Renzo Panzone, traduttore di alcune opere, dal polacco all’italiano, di Papa Giovanni Paolo II).

Ci spieghi la genesi di questo tuo ultimo – per il momento – lavoro?

«E’ nato per caso. Dovendo inaugurare una nuova immagine, di una di queste, non proprio cappella, ma edicola votiva, ho pensato d’indagare e conoscere l’origine di tutte le altre, che si trovano nel territorio comunale. Tranne la chiesetta della Madonna del Ponte, nessuna di esse ha uno stato giuridico ufficiale e non hanno documenti scritti; mi sono servita di fonti orali, foto e testimonianze varie, soprattutto di persone anziane, oltre a ricordi personali. Ma il materiale reperito mi ha fatto scoprire che la storia di questi luoghi è molto più articolata di quanto immaginassi»

Oltre al racconto storico delle sette cappelle, intitolate a San Pietro Apostolo (sull’omonima collinetta); San Gabriele dell’Addolorata (nei pressi di Ponte Piermarini, in via Luigi Settembrini); la Madonna di Loreto (sul Colle); quella Pellegrina (in via Piane, Strada Statale 150); l’Immacolata (in contrada Vicenne); la Madonna degli Angeli (tra via delle Fornaci vecchie e via Osvaldo Guizzetti) e la regina di tutte: la Madonna del Ponte, nell’opuscolo c’è tanto altro ancora…

«Ho voluto dimostrare l’importanza del culto mariano, ieri e oggi, un filo diretto che collega passato e presente. Una pratica viva e dinamica, di grande attualità; lo dimostra un’immagine della Madonna in stile Banksy, comparsa su un muro di Alzano Lombardo (BG), uno dei paesi più colpiti dalla pandemia di Covid-19. Questo testimonia come Maria, creatura terrena, sia l’intermediaria tra Dio e gli uomini, ponte tra cielo e terra e partecipa a tutte le vicende umane. Ho parlato poi dei miracoli, che non sono un repertorio del passato, ma ancora avvengono, basta saperli leggere»

In questa tua ricerca, qual è la notizia più interessante che hai scoperto?

«Beh, una di questa è che l’edicola votiva della Madonna degli Angeli è sorta a fine Ottocento, insieme alla prima – forse – fornace di Montorio; non a caso questa zona del paese veniva chiamata ‘le fornaci vecchie’ e nel libretto c’è una foto in cui si vedono, nella stessa area, i forni dove si cuocevano i mattoni; in un’altra foto, invece, si vede il ruscello, oggi interrato, che scorreva vicino all’immagine sacra»

Cara Dilva, sul retro dei tuoi libri – ormai da sempre – non viene mai riportato il prezzo di copertina perché i proventi, che ti deriveranno dalla vendita, vengono destinati a scopo benefico. Come di consueto, anche per questa tua nuova opera sarà così?

«Si, la raccolta fondi sarà devoluta per opere parrocchiali di Montorio al Vomano. Il nostro parroco, don Paolo Di Domenico, ha fatto e continua a fare molti piccoli restauri e lavori per il decoro della casa di Dio, comunque necessari. Mi è piaciuto dargli una mano. Voglio ringraziare tutte le famiglie che, nel passato e nel presente, hanno accudito questi luoghi con la cura e la tenerezza della loro casa; tutti i volontari che collaborano a vario titolo alle migliorie e ai restauri di queste graziose cappelle, come quello realizzato nel 2020 alla Madonna di Loreto, al Colle. Grazie a tante persone che si sono impegnate per la buona riuscita dell’opera, e grazie anche ai finanziamenti del Bim di Teramo».

 

Pubblicato già su La Città, quotidiano d’Abruzzo, del 20 giugno 2021

 

pietro.serrani@tin.

 

 

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