Un albanese 26enne, già agli arresti domiciliari nell’abitazione di Alba Adriatica e con l’applicazione del braccialetto elettronico, poiché ritenuto responsabile di alcuni reati commessi in questa Provincia nel 2019, si reso responsabile di atti violenti in famiglia. Le vittime, vistesi in pericolo, hanno immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri chiamando il 112 per fare intervenire gli uomini della Compagnia di Alba Adriatica che hanno riportato la calma tra le parti, invitando le donne a trovare un’altra sistemazione. La vicenda è stata tempestivamente segnalata all’Ufficio di Sorveglianza di Pescara, oltre alla denuncia per maltrattamenti inviata alla Procura della Repubblica di Teramo, che ha revocato il beneficio disponendo la sua carcerazione. Il ragazzo, dopo la notifica del provvedimento restrittivo del magistrato di Sorveglianza, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Rebibbia in Roma.
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