Il Presidente del Consiglio comunale Paolo Vasanella risponde alla richiesta, avanzata dal consigliere Franco Arboretti, di riaprire al pubblico le sedute consiliari: “Lo vietano le misure anti-contagio e non siamo noi a dirlo”. Non è possibile consentire la presenza del pubblico durante i consigli comunali. L’ufficializzazione è arrivata oggi dal Presidente Paolo Vasanella, che aveva fatto sua la richiesta avanzata dal capogruppo de “Il Cittadino governante”, Franco Arboretti. Il consigliere aveva manifestato l’urgenza di tornare allo svolgimento delle sedute a porte aperte e lo aveva fatto prima pubblicamente, durante uno degli ultimi consigli, poi per via ufficiale, attraverso un’istanza protocollata. Il Presidente Vasanella ha preso atto della necessità del consigliere e si è attivato, consultando, in merito, il dottor Gianpaolo Politi, responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. « L’amministrazione comunale non ha nulla in contrario, per quanto concerne le sedute con pubblico in sala – spiega lo stesso Vasanella – Il problema, come si evince chiaramente dal responso del dottor Politi, non è ideologico, ma sanitario. Nella nota ricevuta, e inoltrata anche al consigliere Arboretti, si fa presente che il sopralluogo condotto dallo staff tecnico del servizio di Prevenzione e Protezione, ha evidenziato in sala consiliare criticità funzionali, con il conseguente rischio che potrebbero causare eventuali assemblee allargate. Risulta peraltro evidente che l’attività del Consiglio comunale debba essere garantita nel rispetto delle misure anticontagio previste dalla normativa vigente. A tal proposito, per garantire il distanziamento fisico dei membri dell’assise civica, sono stati utilizzati tutti gli spazi della sala a disposizione. Rivedere dunque l’organizzazione complessiva dell’assetto ritagliando postazioni per il pubblico, non garantirebbe il necessario distanziamento tra i presenti, con aumentato rischio di contagio per amministratori e cittadini. Il dottor Politi – conclude Vasanella – suggerisce una facile risoluzione: la trasmissione delle sedute in streaming, cosa che, in questo Comune, accade già da tempo. La richiesta di Franco Arboretti, che è consigliere ed insieme medico di base, non può essere dunque accolta e va in archivio come una pretesa che è, forse, poco più di un’incomprensibile gaffe”.
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