Giovanni Lafirenze: ma le due guerre mondiali sono davvero terminate per tutti?
Non è difficile rispondere al quesito. Sicuramente le guerre mondiali come fossero fantasmi, spetri continuano improvvisamente, inaspatamene ad apparire e spaventare gran parte della popolazione a ogni ritrovamento del residuato bellico di turno. Residuati di vario tipo, forma, calibro, peso che provocano terrore nel momento della scoperta della bomba e lunghi ed estenuanti disagi per i residenti costretti ad allontanarsi dalle proprie abitazioni. Le guerre non sono terminate per gli artificieri dell’Esercito e della Marina. Il primo aprile 2021 tra la sponda del torrente Agno (Valdagno) e una pista ciclabile, qualcuno nota una bomba a mano inglese e di fabbricazione inglese. Un ordigno, lasciato ai posteri come eredità della seconda guerra mondiale. Il giorno seguente, in provincia di Arezzo, durante lavori di manutenzione di una struttura ecclesiastica ai lavoranti si manifesta il solito spetro: una piccola bomba a mano risalente alla s.g.m e di fabbricazione inglese. Un ordigno contenente più di 70 grammi d’esplosivo e devastante nel raggio d’azione di 25-30 metri. Il sei aprile nel territorio della Valle Cervo, (Biella) la guerra mondiale si presenta a un escursionista sotto la forma di tre granate da mortaio e di fabbricazione italiana. Stesso giorno. Una signora residente a Roseto degli Abruzzi (Teramo), mentre sterra nel giardino di casa, tra vegetazione e terra smossa, nota una granata inesplosa e di produzione italiana. Una famiglia che per 76 anni ha convissuto con il loro fantasma di guerra, un fantasma di alluminio che se sollecitato, avrebbe potuto assumere le sembianze di una tragedia. Il sette aprile l’ANSA chiarisce che gli artificieri della Marina (SDAI Ancona) e del Genio Guastatori di Trento, rimuovono dal lago di Varna (Bolzano) 4.000 bombe da fucile risalenti alla prima guerra mondiale e di fabbricazione austriaca. Sempre L’ANSA specifica che dal lago a partire dal 2017 Marina ed Esercito hanno rimosso 60.000 residuati bellici dello stesso periodo bellico. Il nove aprile nel Parco della Galleana (Piacenza), luogo frequentato soprattutto da bambini e adolescenti è rinvenuta una granata d’artiglieria, probabilmente risalente all’esplosione del 1943 dell’ex deposito munizioni a quei tempi presente nel parco. In fatti sia nel passato, quanto nel presente, sono sempre i bambini a trovare questi residuati bellici, che non sono affatto spetri o ectoplasmi, in quanto tutti dovrebbero essere a conoscenza dell’ex polveriera presente nel parco. Il 10 aprile nell’area del Parco Nicholas Green (Bologna) è rinvenuto un residuato bellico. Il giorno successivo sempre all’interno del Nicholas Green, gli operai addetti alla manutenzione trovano altri due ordigni inesplosi. Il tredici aprile, la guerra riappare con tutto il suo terrore in zona Lido dei Pini (Anzio) qualche residente nota otto ordigni inesplosi. Il 19 aprile dal Parco della Galleana (Piacenza) spuntano altri ordigni. La popolazione di Piacenza dovrebbe chiedersi le ragioni che spingono l’Amministrazione del parco, della Città a non chiedere la bonifica sistematica del sito. Stesso giorno dal Parco Nicholas Green emerge una piccola bomba. Il Sindaco di Bologna a differenza di quello di Piacenza ha già chiesto il progetto di una bonifica sistematica del parco. Il 23 aprile iniziano i lavori di bonifica bellica nel parco bolognese. Il 30 aprile nell’area boschiva di Messina un gruppo della Guardia di Finanza, tra la bassa vegetazione trova cinque residuati bellici. Il due maggio su una spiaggia di Gallipoli (Lecce), la marea spinge a riva una granata d’artiglieria, anch’essa ombra scura di un passato bellico. Il tre maggio la marea concede il bis: in questo caso su una spiaggia di Grado (Gorizia). Il sei maggio a Quercianella (Livorno), bambini scavano una piccola buca nel cortile della casa dei nonni e trovano una granata inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale. Sul posto giungono gli artificieri che rimuovono la granata e durante verifiche strumentali effettuate nel cortile, trovano altri 12 residuati bellici.
In pratica i nonni dei piccoli non hanno mai immaginato di convivere con 13 residuati bellici interrati nel cortile di casa. Il 19 maggio nel Parco di Monza è rinvenuto un residuato bellico. Il 4 giugno la marea spinge in spiaggia a Moneglia (Genova), un residuato bellico. Il giorno successivo il mare continua spiaggiare ordigni, in questo caso nei pressi di un lido in zona Riviera di Lignano Sabbiadoro (Udine). Residuati bellici, fantasmi di guerre trascorse che di soprannaturale non possiedono nulla, ombre scure e tangibili: ferro, ghisa ed esplosivi sempre in grado di portare a buon fine il compito affidato. L’undici giugno un contadino di Casale Monferrato (Alessandria) mentre pulisce il tetto di un pollaio mai utilizzato, al suo interno trova due granate di fabbricazione tedesca. Ovviamente i rinvenimenti citati non rappresentano la mappatura del trimestre (che è vastissima), ho citato gli esempi più eclatanti che ancora oggi nel nostro Paese mettono in pericolo i bambini e le loro famiglie. Le guerre mondiali, attraverso i residuati bellici continuano in tutti i paesi Europei, compreso gli Stati Uniti che continuano ogni anno a finanziare lavori di sminamento in terra ferma e in mare. Le guerre successive al secondo conflitto bellico proseguono a spargere terrore. Le guerre odierne, al cospetto dei bombardamenti sui civili, delle mine trappole, dei rapimenti di giovani studentesse, protraggono all’infinito il nostro dolore. La guerra in Europa è solo un orribile ricordo da tramandare ai più giovani, ma non avremo mai una vera pace, finché non fermeremo gli odierni conflitti armati.
Giovanni Lafirenze