Cultura & Società, In rilievo, Ricordi di guerra

L’Aquila. L’ ANUPSA: il 1° Premio Medaglia al Valore Storiografico alla prof.ssa Elena Aga Rossi.

L’ ANUPSA (ASSOCIAZIONE NAZIONALE UFFICIALI PROVENIENTI DAL SERVIZIO ATTIVO)-GRUPPO DELL’AQUILA  inaugura la prima edizione del premio storiografico “Medaglia al valore storiografico”, patrocinato dall’amministrazione comunale dell’Aquila. Il premio verrà consegnato il 23 settembre nella Caserma “Pasquali” alla presenza del Presidente del premio, lo storico e giornalista, Francesco Fagnani, neo componente del Comitato Scientifico; gli storici Maria Teresa Giusti e Gilberto Marimpietri, introdurranno l’ospite d’onore, la prof.ssa Anna Aga Rossi. Alle 12,oo terminerà la giornata. 

 

Elena Aga Rossi è il frutto di una delle migliori scuole storiografiche europee, ovvero di quegli studi sul fascismo fondati e perseguiti da Renzo De Felice, il primo a mettere a frutto in modo sistematico l’avvenimentistica e la documentazione prodotte dal fascismo. 

Dentro la “scuola” di De Felice, pur ricchissima di frutti, Elena Aga Rossi è forse la studiosa più coerente e di certo quella che maggiormente si occupa dell’aspetto militare. 

Già questa scelta dimostra un carattere inconfondibile della nostra storica, pronta a prendere di petto il settore più drammatico e meno brillante della vicenda mussoliniana, quello in cui l’affresco defeliciano aveva più bisogno di rifiniture. 

Con un approccio energico che le è caratteristico, Aga Rossi non cerca le fasi lusinghiere del fascismo e dell’esercito italiano. 

Questo perché gli oggetti veri ultimi della sua opera non sono il “regime fascista” e l’esercito italiano ma l’Italia, quell’Italia cui la nostra storica dedica un libro che andrebbe oggi richiamato, “L’Italia tra le grandi potenze; dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda”. E forse verrebbe da dire con Garibaldi che il lavoro dell’esercito, ovvero la guerra, emerge come il momento rivelatore della vera natura dell’uomo. 

Nel nostro caso come momento rivelatore della nazione. 

Di quella nazione che tanto faticosamente si era costituita tra il XIX secolo e i primi decenni del XX secolo. 

Ebbene, questa faticosa e spesso troppo enfatizzata costruzione crolla brutalmente l’8 settembre, data fatidica, scolpita per sempre dal titolo scelto dalla nostra studiosa: “Una nazione allo sbando”.

 

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