Cultura & Società

Sarà a Teramo, il 9 ottobre prossimo, per ritirare il Premio Esposimetro d’oro alla Carriera a Yorgos Arvanitis

 

il più rappresentativo maestro della fotografia greca

Ha legato il suo nome a quello del grande regista Anghelopoulos

 

 

La Giuria ha individuato in Yorgos Arvanitis l’autore al quale assegnare l’Esposimetro d’oro alla Carriera della 26^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica “Gianni Di Venanzo”. Il più rappresentativo maestro della fotografia cinematografica greca sarà a Teramo, il prossimo 9 ottobre, per ritirare il prestigioso riconoscimento nel corso della cerimonia di premiazione che si svolgerà nel cineteatro Comunale. Il programma della manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Teramo Nostra, sarà reso noto il prossimo 23 settembre, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà presso l’Ipogeo di Piazza Garibaldi a Teramo, alle ore 11.30.

Yorgos Arvanitis, greco naturalizzato francese, nato a Dilofo (Lamia) il 22 febbraio 1941, “…ha legato il proprio nome sin dai primi anni Settanta ai film di Thodoros Anghelopoulos e Pantelis Vulgaris…si è trasferito  in Francia alla fine degli anni Ottanta. Per la fotografia del film di Jean-Jaques Andrien Australia (1989) ha vinto un’Osella alla Mostra del Cinema di Venezia e il Premio Joseph Plateau al Festival delle Fiandre.” (Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Le Mani, 2007). Tra gli anni Sessanta e Settanta fotografò quasi tutti i film del regista Dinos Dimopoulos e nel 1968 girò il corto in bianco e nero Epkombi, opera prima di Anghelopoulos. Grazie ad un film di Anghelopoulos Anaparastasi (1970; Ricostruzione di un delitto), “…girato in parte in bianco e nero, in parte a colori, si fece conoscere al di fuori della Grecia. Da allora ha seguito fedelmente la carriera del grande connazionale, firmando la fotografia di oltre dieci film, in cui allestisce un’illuminazione che lascia ampi spazi di manovra alle lunghe evoluzioni della camera in piani sequenza proverbialmente lenti e interminabili, combinando luce ambiente con attente pennellate di diffusa… Lasciata la Grecia e stabilitosi a Parigi, Arvanitis divenne un cineasta dalla dimensione europea firmando le immagini di una lunga serie di film d’autore per apprezzati cineasti, dai fratelli Dardenne, per i quali girò Je pense à vous (1991) a Marco Bellocchio (Il sogno di una farfalla, 1993), da Goran Paskaljevic (L’Amerique des autres, 1994) a Marco Ferreri (Nitrato d’argento, 1996), da Amos Gitai (Kedma, 2001) a Ridha Behi (La boite magique, 2002), da Radu Mihaleanu (Train de vie, 1997) a Catherine Breillat, insieme alla quale ha dato vita a un sodalizio artistico che ha prodotto frutti importanti, quali Romance (1998), A ma soeur (2000), Anatomie de l’enfer (2002), film caratterizzati da un’immagine molto più incisiva, scabra e moderna. Risultati importanti ha dato anche la sua collaborazione con il cineasta belga Jean-Jaques Andrien… ” (op.cit.)

A Teramo, nel corso degli appuntamenti della 26^ edizione del Premio Di Venanzo, sarà proiettato l’ultimo film illuminato e girato da Arvanitis, Adults in the room (2019) diretto da Costa-Gavras, presentato fuori concorso due anni fa alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Tra l’altro questo film è il primo girato nel proprio paese, la Grecia, dall’88enne maestro Costa-Gavras.

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