Teramo e Provincia

Teramo. Nocciole per la Nutella anche nel Teramano: la filiera della Ferrero cerca terreni e agricoltori disponibili ad avviare le coltivazioni

Nocciole in Val di Sangro

Una coltura sostenibile ed economicamente vantaggiosa: è quella del nocciolo che sta sbarcando anche in provincia di Teramo. A stimolarne l’avvio, in un’area che ben si presta a questo tipo di coltivazione per le caratteristiche pedo-climatiche, è la Acciarri Ugo & Nello Srl, azienda marchigiana che si occupa di commercio e consulenza tecnica nel settore dell’agricoltura.
La società ha stretto un accordo con la Cooperativa Agricola Montesanto di Potenza Picena che ha sottoscritto il contratto di filiera con Ferrero tramite il Progetto Nocciola Italia per la fornitura di nocciole: l’accordo ha dato il via alla ricerca di terreni e di aziende teramane interessate a entrare in questo circuito.
La Acciarri, tramite i suoi esperti, ha svolto valutazioni tecniche riscontrando l’alta capacità del territorio teramano nell’accogliere corileti: «Le caratteristiche dei terreni ed il clima della provincia di Teramo risultano assolutamente favorevoli a questo tipo di coltivazione che è sostenibile, a basso costo, meccanizzabile e dalle importanti capacità di dare marginalità alle aziende» spiega il dottor Vincenzo D’Agostino, tecnico agronomo della Acciarri Srl. Le nocciole hanno un vasto impiego nel mercato, soprattutto nel settore dolciario: in Abruzzo, nella zona Sud, e nelle basse Marche ci sono già diverse coltivazioni avviate con successo.
Aggiunge il dottor D’Agostino: «Abbiamo già avviato una collaborazione con due aziende teramane che ad inizio anno cominceranno a piantare corileti. Ma vogliamo crescere e coinvolgere agricoltori interessati a diversificare il proprio indirizzo produttivo e anche coloro che hanno terreni marginali o che non riescono a fare reddito con le classiche coltivazioni. La produzione di nocciole richiede investimenti accessibili e pochissima manodopera. Per il territorio teramano può rappresentare un’ottima opportunità per il tessuto economico locale ma anche per una riconversione di terreni e micro aziende. Il tutto nel più ampio rispetto dell’ambiente e della sostenibilità».

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