Due giorni di intenso lavoro per circa duecento capi educatori dell’Agesci Abruzzo che si sono
riuniti a L’Aquila per l’Assemblea Regionale del 2021 svoltasi presso l’Oratorio Salesiano sabato
20 e domenica 21 novembre.
Si tratta del primo incontro plenario, in presenza, con i capi e le capo provenienti dall’intero
territorio abruzzese dopo la seconda ondata pandemica dell’anno ormai trascorso: incontro
caratterizzato da alcuni importanti elementi che tracceranno il cammino per il tempo a venire.
Un’ampia riflessione sugli effetti della pandemia, che ha generato un’inedita crisi economica,
sociale ed educativa, ha dato spunto per la programmazione delle attività che saranno rivolte a tutte
le fasce d’età degli scout abruzzesi. Certamente i ragazzi hanno sofferto come e più degli adulti:
hanno perso esperienze, socialità, studio. Sono aumentate, soprattutto per loro, incertezze, paure
relative al futuro e al tempo, solitudini, difficoltà di relazione e addirittura patologie. Ed i ragazzi
stessi hanno sete di esempi credibili da parte degli adulti, di testimonianze sincere, di parole vere, di
una spinta ad andare avanti.
Ora, dunque, si sta ripartendo con coraggio per tornare a fare educazione tramite la metodologia
pedagogica scout, riscoprendo un tesoro valoriale preziosissimo capace di leggere i bisogni delle
generazioni più giovani e di fornire loro “semi di speranza” per muoversi nella realtà di oggi, con
più necessità da soddisfare, con più fame di socialità, con la più forte esigenza di vita all’aria aperta,
di gioco, di contatti umani.
Da queste premesse prende il via la Route Regionale 2022, “Scelte di felicità”: campo mobile che
vedrà riunirsi nella prossima estate i ragazzi più grandi (rover e scolte, 16-21 anni). Tornare a
tessere relazioni è il fil rouge che lega anche le proposte educative per i più giovani (lupetti,
esploratori, guide), ma anche per i capi, che si sono riversati per le vie dell’Aquila, sabato 20 sera,
con un gioco dal sapore medievale sotto le insegne dei quattro Quarti cittadini.
Sul medesimo tema è intervenuto il Cardinale Giuseppe Petrocchi, che ha celebrato l’Eucarestia
domenica 21, affidando alla protezione di Maria gli scout dell’Agesci Abruzzo. Nelle sue dense
parole a commento del Vangelo, l’Arcivescovo dell’Aquila ha evidenziato come un’autentica
relazione – con se stessi, con il Signore, con gli altri – sia il risultato di un esercizio che ogni
educatore deve compiere: poiché nessuno può condurre un altro oltre i confini ove egli stesso arriva,
molto dipende dal giusto approccio e da un costante sforzo di verità.
Dunque, essere capaci di dire a se stessi “chi” si è, di riconoscer-si, consente di riconoscere il
Signore e di testimoniarlo, per vivere da risorti. Cristo si fa nostro contemporaneo, è insieme a noi
nella prova di questo tempo e ci dà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla. È lui che ci
salva, se lo lasciamo agire/regnare nella nostra esistenza. Ed è un lavoro di testa, di cuore, di mani.
Ulteriori lavori assembleari hanno riguardato la Formazione Capi, i Capi Gruppo, i settori di
protezione civile e le aree metodologiche.
Si sono infine condivise le indicazioni, provenienti dai livelli nazionali, per dare una risposta
concreta e coerente con l’attuale situazione di gestione sanitaria del COVID-19: è un segno di
cittadinanza attiva e responsabile il possesso del Green Pass (necessario ed indispensabile) per tutti i
capi e le capo dell’Associazione, per i rover e per le scolte impegnati in attività di servizio.
Agesci Abruzzo
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