Un incontro attento, un viaggio empatico tra passato e presente, un faccia a faccia con i temi di grande attualità come razzismo, violenza di genere, omofobia e non solo: la “Signora della Letteratura”, Dacia Maraini nel parlare del suo romanzo Trio. Storia di due amiche, un uomo e la peste a Messina ed. Rizzoli, ha offerto numerosi spunti di riflessione al pubblico del Frantoio delle Idee di Moscufo (Pescara), dove domenica 7 è stata invitata dall’Associazione Cultour Moscufo presieduta da Mimmo Ferri.
Un appuntamento esclusivo per il borgo vestino condotto dalla giornalista Renzetti Alessandra ed allietato dalle musiche di Gianmarco Di Carlo e le letture di Davide Scorrano; una storia dalle radici lontane, quella raccontata, un’amicizia che supera il tempo e la distanza quella di Agata e Annuzza che, innamorate dello stesso uomo ma fedeli al loro legame, attraverso lo scambio delle loro lettere, dettagliate e profonde giurano una ripartenza alle lore vite destabilizzate da quell’epidemia di peste che sta decimando la popolazione di Messina e le costringe a coltivare il loro rapporto epistolare.
In comune Agata e Annuzza hanno l’amore per Girolamo, appunto, ma essendo due donne forti e culturalmente molto evolute, non si fanno travolgere dalla gelosia; e come in più occasioni ha ribadito la scrittrice rispetto all’amicizia: “è come una piccola piantina da curare e coltivare giorno dopo giorno e che se disinteressata e libera può durare anche tutta la vita”.
E’ stato evidenziato come l’amicizia, infatti, in ogni sua forma è un grande valore e a differenza dell’amore che si presenta ingovernabile, può aiutare anche a ripartire persino, oggi, in un momento così complesso come quello dovuto all’emergenza sanitaria.
“In un momento tutt’altro che semplice, e che anzi è ricco di incertezze e talvolta ci porta quasi a vivere a metà, parole colte ed elevate come quelle che Dacia Maraini ha condiviso con il pubblico sono davvero una forma di incoraggiamento forte – ammette Mimmo Ferri nel commentare l’appuntamento con la scrittrice. – Sono davvero contento di aver offerto al nostro borgo, insieme all’impegno di Cultour Moscufo che ringrazio, la possibilità di vivere l’entusiasmante incontro con chi ha fatto delle sue emozioni una ragione di vita. Per tutti quanti noi la sua presenza è stata luce, e mai dimenticheremo il suo prezioso contributo e l’eleganza con cui la Maraini si è rivolta ai presenti. Il suo entusiasmo è stato percepito da tutti, abbiamo imparato molto da questa grande scrittrice che ha elogiato il grande valore dell’amicizia”.