Ci eravamo limitati a porre delle domande sulla questione della Necropoli di Campovalano, nel rispetto del nostro ruolo. Ci aspettavamo risposte, ma prendiamo atto che, come al solito, quando si trova in difficoltà Agostinelli sa solo attaccare e buttare la palla in tribuna, utilizzando tutti i metodi a sua disposizione, addirittura pubblicando il comunicato contro di noi sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Campli.
Veniamo ai fatti. Il Sindaco conosce talmente bene la questione che ha sbagliato a citare anche il decreto di riferimento, che è il D.M. 380 del 27/10/2021 e non il 38 del 22/10 come scritto.
L’Assessore invece è già stata clamorosamente smentita sui social dagli stessi cittadini, in un esercizio di saccenza decisamente riuscito male. Peccato per lei, ma soprattutto peccato per Campli. Gli amministratori sono tenuti a trovare soluzioni e per quanto riguarda la Necropoli l’Amministrazione non è stata in grado.
C’è un fatto, incontrovertibile, la Necropoli è chiusa proprio durante il periodo natalizio e né il Sindaco né L’Assessore sono stati in grado di dire quando riaprirà nel loro comunicato stampa. Semplicemente non lo sanno. Ed è grave, perché questa situazione era a conoscenza di tutti, i pensionamenti erano già programmati. Agostinelli non si nasconda dietro tecnicismi, la gestione scientifica della Necropoli è passata sotto la gestione del Museo ma quella operativa è rimasta al Comune. Non è cambiato nulla sotto questo aspetto.
Oggi parlano di rilancio, dopo che in otto anni da amministratori non sono stati in grado nemmeno di garantire l’apertura nei fine settimana e che non hanno rispettato la convenzione con la sovrintendenza, se non è vero lo dimostrino.
Oggi parlano di rilancio, per un sito che è stato accorpato al Museo, già clamorosamente sotto personale e con aperture ridotte. Oggi parlano di rilancio volendo sostituire i dipendenti qualificati della sovrintendenza con borse lavoro e percettori del reddito di cittadinanza, i quali già si sono adoperati, e li ringraziamo, per il famoso sfalcio dell’erba citato dal Sindaco.
Ricapitolando: sito chiuso, riapertura indefinita, nessun atto amministrativo che ponga rimedio alla situazione ed in prospettiva operatori completamente da formare.
Questo non è un rilancio e siamo disponibili a trovare, insieme, la soluzione più adeguata. Il problema non è questa minoranza ma un importante sito archeologico chiuso ma qualcuno non l’ha ancora capito. |