Basta con i tagli che anno dopo anno stanno compromettendo l’esistenza delle aree protette
Il 27 dicembre sarà discusso nella prima commissione del Consiglio regionale il bilancio della Regione Abruzzo per il 2022. Il WWF, convocato in audizione, in attesa di conoscere nel dettaglio le somme destinate ai vari capitoli, tornerà a ribadire l’esigenza di investire nelle Aree Protette Regionali. L’Associazione, che da anni opera in diverse Riserve (che sono spesso anche Oasi WWF), ne riconosce infatti il valore imprescindibile sia per la protezione e conservazione della natura sia per le possibilità di lavoro, sviluppo e promozione che offrono ai territori che le ospitano. Il taglio di risorse sul capitolo di bilancio relativo alle Riserve, ripetuto costantemente negli ultimi anni dalle varie amministrazioni regionali, sta mettendo infatti a dura prova il sistema delle piccole aree protette abruzzesi, già danneggiato dalla pandemia. Una ulteriore diminuzione potrebbe risultare fatale, mettendo a rischio il mantenimento delle unità lavorative e degli standard di quantità e qualità dei servizi offerti.
«Le Aree Naturali Protette – dichiara Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo – istituite per tutelare specifiche valenze naturalistiche e culturali, forniscono una gamma di beni e servizi di fondamentale importanza per il benessere e la salute dei cittadini, come dimostrano studi ormai numerosi. Negli anni ai valori legati alla conservazione si sono affiancate funzioni legate alla promozione di una diversa economia, che ha come orizzonte il benessere durevole delle comunità che vivono nei territori in cui le aree protette si trovano. I benefici complessivi forniti sono ben più elevati dei costi per il loro funzionamento. Investire nelle aree protette porterebbe benefici per l’uomo ben superiori rispetto ai costi legati alla loro istituzione e gestione e anche una concreta possibilità di sviluppo per le aree che ospitano le Riserve».
Lo studio pilota per la definizione di un modello di valutazione dell’efficacia ed efficienza di gestione delle riserve regionali, realizzato dall’Istituto Abruzzese Aree Protette (IAAP) in collaborazione con Lands Network srl, il coordinamento scientifico dell’Università del Molise e co-finanziato proprio dalla Regione Abruzzo, lo ha messo bene in evidenza: è emerso, rispetto ai benefici prodotti in termini di servizi ecosistemici, un ritorno pari a € 5.958 per ogni euro investito. Lo studio mette in evidenza, rispetto ai fabbisogni necessari per svolgere al meglio le funzioni delle Riserve, un deficit tra fondi attribuiti e fondi necessari pari al 40%. Deficit che nelle nostre Riserve viene colmato tramite reti di associazioni e volontari che fanno capo a IAAP e WWF Abruzzo e che coprono attività che altrimenti non sarebbero svolte. Il lavoro dei volontari, preziosissimo, diventa indispensabile e rappresenta una risorsa aggiuntiva, sulla quale però gli enti gestori non possono effettuare una programmazione pluriennale. È evidente dunque la necessità di dare stabilità al personale delle Riserve Regionali che vive nella precarietà più estrema, legata di anno in anno a disponibilità che non considerano i fabbisogni minimi evidenziati dallo studio.
Il WWF Abruzzo chiederà per questo in audizione di: 1) aumentare la dotazione delle Riserve Regionali di almeno il 40% in più rispetto alle somme previste negli anni scorsi; 2) di confermare le somme a favore della conservazione dell’Orso bruno marsicano; 3) di provvedere a ripristinare i fondi per orti botanici (L.R. n. 35/97) e Centri di Educazione Ambientali (riconosciuti ai sensi della L.R. 122/99 e s.m.i.).