Teramo e Provincia

RECUPERO TEATRO ROMANO. ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC: NON UN PUNTO D’ARRIVO MA UN IMPORTANTE MOMENTO DI PARTENZA VERSO UNA NUOVA VISIONE DELLA CITTA’.

L’ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della provincia di Teramo, partecipa alla soddisfazione
dell’amministrazione comunale di Teramo e di tutte le associazioni e
cittadini/e che, in questi anni, hanno dato il loro contributo di idee e
sollecitazioni, per l’inizio dei lavori propedeutici alla valorizzazione
e al riuso del Teatro Romano.

“Si tratta di una preziosa occasione – dichiara il Consiglio dell’Ordine
in una nota – per ripensare l’intero centro storico con una visione su
tutto il territorio comunale”.

“Il recupero del Teatro romano – continua la nota – non potrà non
dialogare con altre importanti opere quali la ristrutturazione dell’area
ex manicomiale; la riqualificazione del mercato coperto e dell’ex sede
del conservatorio; il recupero di edifici pubblici lesionati dal sisma
e/o in abbandono da anni, come la scuola Savini e il complesso del
Regina Margherita; il ripensamento di spazi pubblici, come Piazza Dante,
e di parti di città come il quartiere Gammarana”.

“La simbolica consegna di una pietra di palazzo Adamoli ad una giovane
studentessa – sottolinea l’Ordine – simbolo dell’affidamento alle
giovani generazioni del futuro della città dovrà far necessariamente
seguito ad azioni concrete che coinvolgano i più giovani, studenti ma
anche professionisti, nella progettazione e gestione dello spazio
urbano, come già fatto per il mercato coperto o per esperienze di
urbanismo tattico, ma questo va fatto subito, perchè il futuro si
costruisce adesso”

“Serve una visione generale della città – concludono Architetti – legata
anche alle singole opere, non perdendo mai, però, la correlazione che
solo una attenta pianificazione può fornire. Come Architetti siamo a
disposizione dell’amministrazione per supportarla nelle necessarie
scelte, soprattutto nella fondamentale fase di condivisione con i
portatori di interessi, senza la quale ogni opera, per quanto utile,
perderebbe gran parte della sua efficacia”

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