Dieci motivi per chiedere la modifica dell’articolo 28 del Decreto Sostegni ter
nel Manifesto di Confartigianato Imprese
“Ristabilire il meccanismo di cessione del credito ed attuare controlli efficaci per prevenire e perseguire le truffe”. Sono le principali richieste avanzate da Confartigianato al Parlamento ed al Governo. La confederazione artigiana ritiene necessario ed urgente modificare l’articolo 28 del decreto-legge “Sostegni ter”, che ha introdotto una forte restrizione al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili.
Confartigianato intende dare vita ad una mobilitazione, che si intensificherà con iniziative di denuncia e sensibilizzazione in tutta Italia. In particolare sarà diffuso un Manifesto, nel quale sono indicate le dieci principali ragioni che richiedono la correzione della norma e saranno coinvolti i rappresentanti delle istituzioni di riferimento sul territorio.
“Come era facilmente immaginabile e come la nostra Confederazione aveva pubblicamente denunciato – affermano il presidente e il segretario regionale di Confartigianato Abruzzo, Giancarlo Di Blasio e Daniele Di Marzio – il provvedimento ha avuto un impatto fortemente negativo nei confronti delle imprese”. Di Blasio e Di Marzio fanno sapere: “Le nostre strutture associative raccolgono quotidianamente il disagio di chi già si trova ad affrontare le gravi ripercussioni connesse all’aumento dei prezzi delle materie prime e al difficile approvvigionamento delle stesse, ed ora si sente ulteriormente colpito e disorientato alla luce dell’ennesima norma che cambia in corsa le regole del gioco”.
“Non bastavano le criticità che stanno emergendo in questa presunta fase di ripresa e le relative manovre speculative in atto – proseguono i rappresentanti dell’Associazione di categoria – ad appesantire il quadro, per quelle imprese che hanno consentito ai cittadini di usufruire delle agevolazioni attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore, è arrivato anche questo ulteriore problema, che ora rende difficile, se non impossibile, per le imprese, cedere a loro volta il credito, con ripercussioni negative sui flussi di cassa, sulla programmazione dell’attività aziendale e sulla tenuta occupazionale”.
“Con questo manifesto – spiegano Di Blasio e Di Marzio- vogliamo evidenziare gli effetti perversi che determinate norme hanno prodotto, non soltanto perché, in prima battuta, provocano un blocco nell’operatività di tante imprese oneste e responsabili, ma anche per le gravi ripercussioni che si generano su cittadini e consumatori, che hanno fatto affidamento sulla possibilità di utilizzare l’agevolazione per adeguare i propri immobili ai più elevati standard di efficienza energetica e di sicurezza sismica. Blocco di operatività che dunque, in ultima analisi, oltre a non garantire una veloce transizione green, ovvero uno dei più ambiziosi progetti dell’Unione europea, può comportare un “raffreddamento” della ripresa economica e, conseguentemente, del positivo andamento del PIL anche in questa Regione”.
“Senza minimamente sminuire la portata delle frodi su cui diverse Procure stanno indagando – concludono gli esponenti di Confartigianato Imprese – chiediamo che le norme in questione vengano rapidamente riviste e modificate per consentire la piena ripresa delle attività, ora di fatto sospese per l’incertezza che ne è scaturita”.