“Se non arriviamo a finanziare le grandi reti di collegamento interprovinciale tutto il territorio non costiero rischia una vera marginalità” commenta il Presidente
Teramo 14 febbraio 2022. La Pedemontana nord – sud con una specifica attenzione al tratto Bisenti-Cermignano-Penna Sant’Andrea al momento fuori dalla programmazione finanziaria; la strada panoramica del Gran Sasso; la rete provinciale della mobilità ciclistica; il ponte di collegamento fra le aree industriali Roseto-Atri/Pineto.
Sono queste le opere strategiche segnalate all’UPI per il dossier infrastrutture presentato venerdì scorso al ministro Enrico Giovannini; nella delegazione, oltre ai vertici nazionali dell’Upi anche il presidente della Provincia dell’Aquila nonché presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi.
Gli interventi da segnalare dovevano rispondere a precise caratteristiche: due di rilevanza interprovinciale (pedemontana e panoramica) e due dovevano interessare il patrimonio gestito direttamente dall’ente sulla propria rete (mobilità sostenibile e rete viaria).
La messa in sicurezza e la modernizzazione dell’infrastrutturale stradale primaria e secondaria, infatti, è al centro dell’azione di Giovannini delegato alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibile.
Il dossier, una vera e propria mappa di interventi territoriali, andrà condiviso con le Regioni, con l’Anas e le Ferrovie dello Stato e, come dichiarato dallo stesso Ministro bisognerà costituire un tavolo di lavoro con le Province per redigere linee guida condivise: una operazione che restituisce la giusta attenzione alla viabilità secondaria, le reti provinciali, alle quali dopo la riforma “Delrio” non sono state assicurate da parte del Governo linee di finanziamento organiche e stabili causando un progressivo ammaloramento delle strade.
“Nella nostra provincia la situazione si è fatta particolarmente grave perché oltre alla Delrio, una calamità causata dagli uomini, si sono avvicendate numerose e drammatiche calamità naturali: dai terremoti alle alluvioni. Non è un caso che le nostre principali fonti di finanziamento sono state quelle straordinarie mentre sono venuti a mancare i fondi ordinari che garantiscono la programmazione annuale degli interventi. Apprezziamo molto questa inversione di tendenza che ci ha trovati pronti con delle opere che sono accompagnate da una fase molto avanzata di progettazione, perché oltre al presente stiamo pensando al futuro e se non si realizzano questi collegamenti veloci con la rete interprovinciale, come del resto previsto da tutte le programmazione degli ultimi vent’anni, rischiamo una vera marginalità per tutto il territorio non costiero. Questa dovrebbe essere una battaglia di tutti ” commenta Diego Di Bonaventura.