Ascoli Piceno. Presentazione “TRA L’ESSERE E L’APPARIRE”,  il nuovo libro del Prof. Antonio Lera, Presidente dell’Associazione AGAPE (Accademia Caffè Letterari d’Italia e d’Europa)

In occasione della Giornata Mondiale della Poesia verrà presentato “TRA L’ESSERE E L’APPARIRE”,  il nuovo libro del Prof. Antonio Lera, Presidente dell’Associazione AGAPE (Accademia Caffè Letterari d’Italia e d’Europa), Candidato al Nobel per la Letteratura per gli anni 2020 e 2021. Lo storico locale di Piazza del Popolo si appresta a divenire “Caffè letterario d’Italia e d’Europa”. Ad assegnare il fregio, durante la cerimonia che si terrà in loco domenica 20 marzo alle 17, sarà l’associazione Agape (Accademia Caffè Letterari d’Italia e d’Europa). Il Caffè Meletti, da sempre cuore pulsante della vita ascolana, simbolo storico e culturale della città col suo inconfondibile stile liberty, già nel 1981 fu dichiarato dal Ministero dei Beni Culturali “Locale di interesse storico e artistico”.
Tutta improntata ad orientare i comportamenti e l’animo umano alla Pace e a suggerire atteggiamenti positivi ed evocare suggestioni terapeutiche ed inclinazioni verso il benessere psicofisico, la nuova raccolta “TRA L’ESSERE E L’APPARIRE: Poesia picciola dell’Universo”.
Ogni opera del libro “TRA L’ESSERE E L’APPARIRE: Poesia picciola dell’Universo”, è tesa a veicolare messaggi di pace e di benessere, ovvero le uniche cose importanti per l’essere e che danno ad ogni individuo la peculiarità dell’umanità, quando si parla di essere umano, per evitare di incespicare nella deriva e nella nebulosa poetica che la contemporaneità sperimentalista potrebbe indurre in chi scrive versi. Lera scrive dell’urgenza di recuperare il senso vero del vivere, in cui la dimensione dell’amore appare prevalente su tutto ed è in essa che affondano le radici di un tempo necessario ed improrogabile per la pace, perché si è sempre in tempo per realizzare spazi di buoni intenti e di traguardi comuni di pedagogia e di civiltà profumati di buone relazioni umane. Essere partigiani di pace, coltivare i sentimenti che portano gli uomini al rispetto del pianeta e di tutte le creature e le cose che vi abitano. Una pace da sempre inseguita e mai veramente ottenuta si cela in ogni angolo poetico di Lera, che non s’illude mai dell’esistenza di tempi di pace, guardando in faccia una realtà che pone gli uni contro gli altri per l’esistenza di molteplici dividendi sul piano relazionale ed esistenziale, come il possesso dei beni, il denaro, la ricerca del successo personale a tutti i costi che significa in pratica rinunciare ad essere se stessi, rinunciare a vivere la propria vita, rinunciare alla pace, rinunciare ad essere e scegliere di apparire, divenire comparse mascherate dal senso di protagonismo che illude cosi bene di essere. Ogni opera poetica riguarda l’interiorità, il riflettere su di sé al fine di accrescere la propria consapevolezza e rispetto a tutte le altre forme artistiche, lo strumento poetico può riuscire meglio a suscitare una vera e propria catarsi, agendo nella profondità dell’essere e contribuire cosi pienamente al benessere psicofisico ed accrescere la qualità della vita delle persone. Nella lettura poetica è possibile pensare una sorta di  Pronto Soccorso Poetico dove le  poesie divengono ricette contro la perdita del piacere di vivere, soprattutto considerando l’humus quotidiano in cui gli individui sono immersi.  Appare incredibile di alcune Poesie che possono essere considerate come anche altre forme artistiche (musica, pittura, scultura, fotografia) delle pillole da assumere per donare calma e relax ed interrompere la frenesia e l’aridità della vita moderna. Ma la Poesia riesce a divenire anche foriero di pace e in particolare ad armonizzare l’anima per alleviare sofferenze e preoccupazioni e Lera, utilizza questo strumento privilegiato per “lavorare” sulla parte positiva di ciascuno attraverso le modalità espressive letterarie per prendersi cura del benessere del lettore e predisporlo verso l’armonia emotiva, mentale o spirituale ed in ogni caso contribuire ad alleviare il malessere suscitato dai periodi critici che da sempre caratterizzano la vita delle persone (Conflitti, Guerre, Pandemie, Separazioni), nelle varie fasi esistenziali individuali e collettive. Insomma Poesia come Antidoto ai mali del vivere e soprattutto come Fiocina di opportunità del benessere e chiudendo in cerchio, garantendo il benessere si viaggia verso la pace, prima quella interiore poi quella comune. La scrittura poetica più che ogni altra forma di espressione letteraria ed artistica, consente di ripristinare la relazione con se stessi, cui spesso si rinuncia nel processo di maturazione verso l’età adulta, rinunciando a quel fanciullino che Pascoli ha riportato a galla nella sua poetica e a quell’entusiasmo tipico delle prime fasi esistenziali che D’Annunzio ci fa ritrovare nelle sue opere. Il fanciullino di Pascoli e l’Entusiasmo di D’Annunzio a tratti si riaffacciano nelle opere di Lera con il debito scarto riguardo ad Autori di cosi alto valore, condite da una ricerca costante della semplicità e del valore umano perché tutti noi possiamo mantenere la giusta elasticità mentale, con una mente aperta, postura esistenziale da cui il corpo possa trarre enormi benefici ed alfine essere più che apparire e garantire empatia tra le persone e tempi e spazi esistenziali migliori di prima”.