Il Messia varca i confini d’Abruzzo, prosegue il viaggio in Italia de “I Matti di Dio”
Un gruppo di amici si ritrova in Abruzzo, si fa conoscere, scatena risate tra sacro e profano, regala emozioni e perchè no? Diffonde anche qualche pagina di storia poco nota ai più; poi però capisce che ha una missione da compiere, ossia raccontare a molti la vera storia di Oreste De Amicis, meglio conosciuto come il “Messia d’Abruzzo” e dunque, oltrepassa i confini della regione ed inizia una lunga ‘crociata’ in tutto il territorio italiano.
E così che lo spettacolo che reca la firma di Uao, I Matti di Dio – La vera storia del Messia d’Abruzzo scritto e diretto da Ariele Vincenti, vede irrompere sul palco come un’Armata Brancaleone, Federico Perrotta che veste i panni del Messia, Andrea D’Andreagiovanni, Massimiliano Elia e Giacomo Rasetti, accompagnati da musiche dal vivo e da canzoni del repertorio Abruzzese arrangiate in chiave moderna, coreografate ed interpretate dai quattro. I Matti di Dio si palesano tra comicità ed emozione, proiettando il pubblico in un tempo ormai passato ma le cui tematiche sono attuali, ora più che mai.
Dopo l’importante messaggio diffuso ed apprezzato in terra natìa, dall’8 al 13 marzo, la commedia che interpreta in chiave moderna tradizione e fede del popolo abruzzese, sarà al Teatro Martinitt di Milano per parlare del grande personaggio, sconosciuto e misterioso, un uomo semplice del XIX secolo, Oreste De Amicis che lascia le osterie del suo borgo per girare l’Italia e diffondere una religione nuova, vicina a poveri e oppressi. Dalla chiamata di Dio all’accusa di pazzia, un racconto malinconico ma divertente, cadenzato da musiche e canti patriottici ma universali nella loro armonica bellezza.
“Il Messia d’Abruzzo sta per diventare il Messia d’Italia” – spiega l’attore Federico Perrotta, orgoglioso di far conoscere il suo caratteristico Abruzzo al territorio italiano, che con questo spettacolo vive un paradossale parallelismo con i suoi compagni di viaggio e la storia dei quattro personaggi.
E poi prosegue:“Le folle gesta di Oreste De Amicis, ossia il frate che si è autoproclamato il Messia d’Abruzzo con l’intenzione di fondare una nuova religione dedita all’aiuto verso il prossimo opponendosi al potere del clero, ora varca i confini abruzzesi e passando per gli applausi ricevuti a Montecarotto (Ancona) si sposta verso Milano, con una tournée che raggiungerà anche Roma dal 21 aprile al 1 maggio. Finalmente queste imprese saranno oggetto di attenzione da parte di un pubblico che quasi sicuramente non ne conosceva le dinamiche, anche gran parte dell’Abruzzo ne era all’oscuro e noi abbiamo cercato di farle conoscere a modo nostro”.
Chi è Oreste de Amicis?
Nasce nel 1824 a Cappelle sul Tavo (Pescara). Nel suo paese è molto popolare: frequenta le osterie, sta sempre in mezzo alla gente e svolge funzione di prete. Scosso da un tragico lutto, si ritira a vita eremitica. E’ allora che scopre dentro di sé una fede profonda per la quale lascia l’isolamento e prende a girare l’Italia per diffondere la sua personale religione, un credo nuovo, in difesa della povera gente. Autoproclamatosi “Nuovo Messia”, deciso a mettere in pratica la vera parola di Dio, si schiera contro la Chiesa, colpevole di propinarne ai fedeli un’interpretazione distorta. Veemente protagonista di episodi eccentrici, diviene sempre più caro al popolo (soprattutto abruzzese) e inviso agli ecclesiastici. Tanto da essere infine processato in quanto affetto da “monomania religiosa”, ovvero pazzia.
—