CHIETI – «L’incontro di due artiste, osservate nel momento della loro piena maturità ideativa ed espressiva, peraltro negli ultimi anni impegnate assieme, si potrebbe dire fianco a fianco, in una inedita e sorprendente esplorazione dei linguaggi della grafica d’arte, quelli tradizionali e quelli cosiddetti sperimentali». Sono le parole con cui il critico Enzo Di Martino presenta la mostra che da sabato 12 marzo, vedrà impegnate nella galleria Arianna Sartori di Mantova due artiste nel pieno delle propria maturità espressiva: la teatina Gabriella Capodiferro e Nicola (Lili) Sene. Un sodalizio artistico, il loro, che avviene nel nome del legame tra le proprie radici artistiche personali e la sperimentazione di nuove tecniche e linguaggi, come sottolinea lo stesso titolo dell’appuntamento, aperto al pubblico fino al 31 marzo prossimo: “Due artiste tra tradizione e sperimentazione”.
Il rapporto artistico e professionale tra Capodiferro e Sene nasce a Venezia, all’indomani della personale della stessa pittrice abruzzese che la prestigiosa Scoletta dei Battioro e Tiraoro a San Stae, sul Canal Grande, volle ospitare nel 2016: «Grazie proprio a Di Martino – racconta la Capodiferro, che proprio nella città lagunare ha vissuto i momenti più importanti delle sua formazione artistica giovanile con maestri del calibro di Bruno Saetti, ovvero una delle massime espressioni artistiche italiane del Novecento – conobbi Nicola Sene: artista straordinaria, maestra eccellente, che mi ha lasciato piena libertà di sperimentare con materiali e strumenti tra i più disparati. E’ stata per me la maestra ideale, ha permesso la mia riapertura all’arte attraverso la grafica che avevo lasciato indietro nel corso degli anni. Ma mi ha anche trasferito il suo entusiasmo, mi ha donato generosamente la sua professionalità, permettendomi di reinventare la mia arte attraverso le varie tipologie dell’incisione: con la sensibilità dell’artista maestro ha saputo guidarmi verso risultati espressivi in piena armonia con la mia pittura ed assolutamente validi dal punto di vista dello stile».
«Lavorare con gli artisti – racconta invece Sene – è sempre un altro paio di maniche, perché il loro carattere è molto diverso e vario: pieni di manie, incertezze, esigenze assolute e paure. Ma, se vissute come delle sfide volte a trovare con loro un dialogo produttivo, allora è una esplosione! Il maestro si entusiasma per primo delle soluzioni e dei risultati, davanti, si apre una strada nuova, tutta da scoprire insieme». Del suo incontro con Capodiferro aggiunge: «Lei si è abbandonata coraggiosamente all’incontro, e passando dalle lastre di zinco anche trattate in maniera ‘diversamente classica’, siamo arrivate alle matrici povere e nello specifico al cartone. Gabriella si è impossessata di questa tecnica, totalmente». Per l’appuntamento alla Galleria Sartori, Sene che è docente da cinquant’anni di tecniche dell’incisione tradizionali e delle sperimentazioni più avanzate nella grafica d’arte, ha scelto di presentare solo opere xilografiche, cioè il più antico e storico procedimento incisorio: come a volersi distanziare dalla frequentazione quotidiana dei procedimenti e dei materiali definiti sperimentali.