PESCARA. QUINDICI ANNI SENZA DOMENICO TROILO (2007-2022)

Domenico Troilo è venuto a mancare l’11 marzo di quindici anni fa. Una vita spesa a lottare
per la pace, a difenderla e a testimoniarne infaticabilmente il valore e la necessità. Lui che era stato
vice comandante del gruppo Patrioti della Maiella. Un eroe di un’Italia che era cambiata anche grazie
al suo coraggio e alla sua tenacia, quella di un partigiano che non si stancò mai di ripetere: “non
volevo cambiare il mondo, volevo solo vivere in pace”.
Alle capacità strategiche di Domenico Troilo si devono tanti brillanti risultati militari della
Maiella. Diresse i gruppi di Gessopalena che dalle contrade Pincianesi e Monte S. Giuliano furono
tra i primi ad aderire al moto resistenziale e a confluire nella Banda patrioti della Maiella,
costituendone l’VIII plotone. Presidiò la punta avanzata di Fallascoso, che fu l’avamposto
dell’esercito alleato fino alla liberazione dei paesi del Sangro-Aventino, ricevendo l’encomio del
Comando alleato. Come precisò anche Nicola Troilo nel suo libro sulla storia della Brigata Maiella,
da poco nominato vice comandante, Domenico Troilo elaborò, in collegamento con le forze inglesi,
il piano generale di avanzata mediante il quale i plotoni iniziarono a scavalcare la Montagna Madre,
confluendo verso la piana di Sulmona e la Valle Peligna, per poi giungere alla liberazione
dell’Abruzzo. Rimasto ferito Ettore Troilo il 26 giugno 1944, il vice comandante Domenico Troilo
assunse il comando che tenne per oltre un mese con mirabile autorità e capacità, malgrado fosse
appena ventiduenne.
Nell’avanzamento nelle Marche, Domenico Troilo diresse, tra l’altro, i movimenti dei plotoni
e l’organizzazione dei collegamenti di linea. Fu protagonista della strenua resistenza di Montecarotto.
Contribuì all’elaborazione tattica del piano che condusse alla conquista di Pesaro, e successivamente,
a quelli che terminarono con l’occupazione dei massicci dell’appennino tosco-romagnolo (Monte
Castellaccio, Monte della Siepe-Brisighella, Monte Mauro). Il 10 febbraio 1945 fu ricevuto da
Umberto di Savoia che gli espresse grande apprezzamento per l’operato della Maiella. Avanzando
con la I Compagnia, dalla metà di aprile 1945, Domenico Troilo fu ad Imola, Castel S. Pietro, fino a
raggiungere il capoluogo felsineo.
Ferito in combattimento una prima volta nella zona di Arcevia – e la seconda sul Senio –
rientrò sempre a presidio delle posizioni più avanzate di combattimento. Medaglia d’Argento sul
campo ebbe anche l’alto riconoscimento della Croce al merito con spade di bronzo polacca.
La grandezza dell’uomo e il rispetto che gli veniva tributato in tutto l’Abruzzo fu
simboleggiato, al momento della scomparsa, dalla bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici su
indicazione dell’allora Presidente della regione, Ottaviano del Turco. Per volontà ed iniziativa di
Domenico Troilo nacque, infine, la Fondazione Brigata Maiella che porta avanti il lascito morale e la
memoria storica degli eroici combattenti del Gruppo.
La sua esperienza e il suo esempio non possono che evocare, oggi, gli scenari cupi della guerra
di aggressione della Russa all’Ucraina, nel cuore dell’Europa. Anche sul tema, Domenico Troilo
avrebbe avuto molto da dire in merito alla fratellanza e la solidarietà tra i popoli, essendo stato il suo
attendente, nel corso della Lotta di Liberazione, un russo, il siberiano Alexander Pesterley.
Il Prof. Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Brigata Maiella, annuncia che a breve
sarà reso noto un significativo programma di eventi per celebrare la ricorrenza del centesimo
anniversario della nascita dell’eroico combattente per la libertà e la pace.

www.fondazionebrigatamaiella.it
085.4219109
Nella foto: S.S. Emilia, 20 aprile 1945, il Vice Comandante Domenico Troilo e il capitano Gerardo
Giovacchini ispezionano la IV compagnia in partenza per Bologna. Seduto dietro sulla jeep,
Alexander Pesterley.