“ , : “ ̀ ”.” L’ Amministrazione comunale di Giulianova replica punto per punto al comunicato diffuso da “Il Cittadino governante” a poche ore dall’ ultimo consiglio comunale. 1) “Il Cittadino governante” dice che alla maggioranza non interessa tutelare il paesaggio collinare ad ovest di piazza Dalla Chiesa e che per questo ha bocciato la sua mozione sull’area. . “Il Cittadino Governante” ha presentato una mozione per spostare a sud l’edificato in piazza Dalla Chiesa. Peccato, però, che questa si ponga in aperto contrasto con un recente provvedimento della Soprintendenza che appone un vincolo monumentale proprio sul punto ove la proposta intendeva concentrare l’edificazione. La maggioranza ha per questo suggerito costruttivamente di ritirare la mozione e di riformularla. “ Il Cittadino Governante” ha voluto portare comunque la mozione al voto, per farsela bocciare e passare da vittima. Precisiamo che, proprio perché l’area sta a cuore a tutti, abbiamo da tempo invitato in città i rappresentanti della Soprintendenza per concertare insieme le migliori soluzioni a tutela del panorama. 2) “Il Cittadino governante” dice che l’ Amministrazione comunale, per salvaguardare palazzo Gavioli, ha bocciato le sue osservazioni alle varianti puntuali al Prg. . Sulle varianti puntuali è stata avanzata dal “Cittadino Governante” una proposta che, nel tentativo di contrastare palazzo Gavioli, finiva con il danneggiare l’intera Giulianova, ripercuotendosi indiscriminatamente su tutto il territorio. Non si può piegare una norma generale, adattarla per condizionare un singolo edificio e danneggiare il resto dei cittadini. Aspettiamo responsabilmente quanto stabilirà la Magistratura per il lotto a nord del Kursaal, senza inventare procedure che non esistono. 3) “Il Cittadino governante” dice che “la maggioranza ha accettato l’osservazione fatta dai familiari dall’ assessore Giorgini per ottenere un trattamento più vantaggioso rispetto ad altri proprietari di comparti limitrofi.” ( oltre che grottesco, calunnioso e penalmente perseguibile). Tanto per comprendere, si parla di un minuscolo terreno di 784 metri quadri rincompreso in una zona di piccoli lotti comprati con sacrificio, 50 anni fa, da allora giovani coppie ( ora, nelle migliore delle ipotesi, in pensione) con il sogno di fabbricarvi sopra la propria casa. Basterà leggere gli atti, che sono pubblici e consultabili da chiunque, per apprendere non solo che il provvedimento attuale non regala nulla, ma che è già una gran cosa se i vessati proprietari non hanno intentato l’ennesima causa al Comune, arricchendo una vasta e costosa collezione. 4) “Il Cittadino governante” dice che la maggioranza ha “ adottato una scandalosa variante al piano di recupero dell’ Ex Sadam. Qui il “” è poco perché siamo davvero all’apoteosi delle mistificazioni. Dell’ex Sadam abbiamo ereditato una convenzione assurda, che prevedeva una struttura alta 50 metri ( per intenderci, 10 metri più del Belvedere). Al Comune, a fronte di un premio di cubatura di 5.200 metri quadri, erano stati garantirti 790.000 euro, che in realtà non venivano versati perché sarebbero stati scomputati dalle opere di urbanizzazione. Sarebbe stata realizzata una sala convegni privata che il Comune avrebbe potuto utilizzare per 24 serate all’anno per venti anni. E poi? Nient’ altro, se non un pugno di mosche. La nuova proposta ha abbassato le altezze massime da 50 a 24 metri, ridotto il premio di cubatura da 5.200 a 2.500 metri quadri, ottenuto 1.200.000 euro in più di urbanizzazioni e, cosa non da poco, stabilito il versamento integrale dei 790.000 euro. Constatato che non si può recuperare la vecchia struttura, ha rinunciato alle ridicole 24 giornate annue per la sala convegni e destinato le plusvalenze al Kursaal, che sarà nella disponibilità del Comune e dei giuliesi in eterno. Il Prg del 1994, di cui il consigliere Arboretti reclama sempre la paternità, destinava all’area ex Sadam 37.000 metri quadri di strutture commerciali, come dire un mastodonte più grande del centro commerciale “Val Vibrata” di Colonnella in pieno centro, a Giulianova. Nel 1994, vale la pena ricordarlo, non era previsto il recupero di nessun edificio industriale perché, già allora, tutti i manufatti erano da demolire. Il comunicato diffuso ieri, privo di fondamento, è l’ennesima perla di chi, in tre anni, non ha dato un solo contributo alla città, forse perché troppo impegnato a denigrare il prossimo e ad architettare insinuazioni di bassa lega. Quando sente di star perdendo la partita, “Il Cittadino governante” ferma il gioco e dice: “ Il pallone è mio e me lo porto a casa”. Fatto questo, accende la sua rodata macchina del fango e getta discredito sul lavoro dei consiglieri, soprattutto offendendo gli Uffici, che sugli atti di Consiglio hanno lavorato con serietà e si sono espressi favorevolmente dopo istruttorie accurate. Nonostante una militanza politica ultradecennale, il consigliere Franco Arboretti è ancora convinto che lo “sfascismo”, cioè l’attitudine a demolire per partito preso l’operato altrui, gli varrà l’apprezzamento dei cittadini, la sospirata leadership della sinistra e il personale successo elettorale. Si sbaglia, però: le tossine messe in circolo finiscono per tornare là dove sono state generate, avvelenando l’organismo di chi ha creduto di fare dei presunti errori di altri, e dell’auspicato stallo della città, il proprio fragile trampolino politico.
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