Dopo il preludio e l’interludio di una preistoria ucronica, pubblicate in un primo momento separatamente ma poi edite sotto lo stesso titolo: Cento di questi anni, Pietro Ferrari ci propone il sequel distopico Epilogo, nel quale il cammino visionario di Alburno ed Ariel, prosegue all’insegna della scoperta di avvenimenti che hanno caratterizzato epoche molto lontane dalla loro dimensione. Questo viaggio, molto particolare, viene organizzato nei minimi dettagli: con l’ausilio di tecniche neurologiche innovative con le quali controllando la realtà virtuale, si riesce ad interagire con il cervello attraverso procedimenti sofisticati e altamente complessi. Quel che ne deriva è uno stato pressoché indefinito: tra realtà e finzione, utopia e distopia. Il romanzo di Pietro Ferrari è un’attenta e sofisticata rivalutazione del secolo XX e XXI dalla quale si evince il dramma della solitudine dell’uomo moderno, eternamente compresso tra i dogmi e le artificiosità del pensiero. Il suo timore incessante è lo stesso di Alburno: quello di perdere il contatto con il passato, con i ricordi, la paura della dimenticanza.
Con questa ultima pubblicazione il viaggio distopico volge al termine, ma la lotta dell’uomo verso i suoi simili non termina mai.
Pietro Ferrari, nato nel 1973, è residente a Teramo dove svolge la professione di avvocato. Ha pubblicato nel 2002 Le schegge invisibili con la Controcorrente di Napoli; nel 2003 Il grido dell’Europa con Tabula Fati di Chieti, nel 2004 Autodafè dell’Occidente con Segno di Udine e Il canto del viandante con Menna di Avellino.
Nel 2009, La rivoluzione contro il medioevo con Solfanelli di Chieti e Cronache contemporanee con L’Arco e la Corte di Bari. Nel 2014, Fascismi e la prima edizione La questione monetaria, con Edizioni Radio Spada. Nel 2015, la prima edizione di Non Possumus, ancora per i tipi delle Edizioni Radio Spada. Ha collaborato con il blog I Due Punti e con Il Fatto Teramano, Radio Spada, Agere Contra e per la rivista Ordine Futuro. Nel 2021 pubblica con YouCanPrint il romanzo ucronico in formato cartaceo Cento di questi anni che è il prequel del presente romanzo, terza ed ultima parte.
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