…consumato dai nazifascisti, il 17 aprile 1944, perché nostro dovere è non dimenticare chi ha scelto di combattere per riscattare il nostro paese dall’infamia della dittatura fascista e lottato contro gli oppressori stranieri, restituendo la dignità, la libertà e intraprendo un nuovo percorso di democrazia e benessere per l’Italia e l’Europa e soprattutto in questi giorni di tremende sofferenze, violenze e atrocità che si stanno compiendo nella martoriata terra d’Ucraina, oggetto di un attacco indiscriminato che ci riporta alle tristi immagini dell’Europa degli anni ’40 del Novecento. L’auspicio è che il dialogo possa tornare a prevalere sulle armi, ponendo fine ad una primavera ed una Pasqua di sangue, ingiustizie e dolore.
“All’indomani della battaglia di Bosco Martese, avvenuta il 25 settembre 1943, i partigiani della provincia di Teramo si disgregarono senza chiari accordi o disposizioni. La località di Pietralta di Valle Castellana, poco distante dal Bosco dove avvenne il celebre combattimento, già dall’autunno 1943 si trovava sotto il controllo dei partigiani di Ettore Bianco, ex capitano dei Carabinieri, attivamente ricercato dai tedeschi in seguito ai fatti di settembre. Dopo il rigido inverno nella primavera del 1944, le formazioni partigiane della provincia di Teramo si riorganizzarono. Nacquero le bande: ‘Mirko’, ‘Ammazzalorso’, ‘Rodomonte’, ‘Lorenzini’ e il nucleo ‘Cavatassi’. La formazione ‘Lorenzini’ era attiva a Valle Castellana fino alla provincia di Ascoli Piceno. Il 15 aprile 1944 giunse a Pietralta la formazione ‘Mirko’ con l’obiettivo di trovare le armi necessarie per combattere i nazifascisti e formare una banda partigiana internazionale. Un giovane fascista locale, ingannando il comandante montenegrino Mirko Jovanovic e le sue sentinelle, portò in paese diversi soldati tedeschi di stanza ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno). Il 17/04/1944 persero la vita 8 partigiani slavi e 2 montoriesi, appena ventenni, Donato Di Giammarco e Giuseppe Valentini. Nei giorni a seguire il Comando militare della Resistenza, venendo a sapere dell’eccidio di Pietralta, decise di ripulire la montagna dalle spie fasciste. Nel frattempo, le truppe tedesche rastrellavano la zona e cercavano di impedire le numerose azioni di sabotaggio compiute dai partigiani. Il giorno 27 aprile 1944 avvenne un’azione di rastrellamento. Il diciannovenne Amici Mariano, residente a Valle Castellana, ritenuto partigiano, fu ucciso dai soldati tedeschi, nella pubblica piazza di Pietralta. La fucilazione doveva servire da monito per la popolazione, affinché non venisse fornito alcun aiuto ai ribelli”.
(Ricostruzione tratta da ww.straginazifasciste.it).
Presidente A.N.P.I. Sezione Montorio al Vomano “Donato Di Giammarco e Giuseppe Valentini”
Dott.ssa Sabrina Evangelista