La buona gestione di un patrimonio di edilizia pubblica, si declina anche nella revisione costante e attenta non solo delle condizioni strutturali di quel patrimonio, ma anche delle “condizioni umane” delle persone che vivono in quelle abitazioni. Perché se è vero che essere assegnatari di un alloggio Ater, significa poter avere un luogo nel quale vivere, è vero anche che col passare del tempo le condizioni personali e familiari possono cambiare; quindi, così come è concesso a chiunque di poter valutare la possibilità di cambiar casa, è un dovere morale che questo diritto al cambiamento sia concesso anche agli assegnatari degli alloggi Ater.
Infiniti, infatti, possono essere i motivi che creano una diversa esigenza: dalla malattia di uno dei componenti del nucleo familiare ad una sopravvenuta anzianità, che comporti grave disagio con la permanenza nell’alloggio; dalla presenza nel nucleo familiare di un diversamente abile alla necessità di avvicinarsi al luogo di cura o assistenza; dall’esigenza di avvicinarsi al posto di lavoro ad una possibile situazione di grave conflittualità venutasi a creare, senza dimenticare quelle che sono le esigenze dirette dell’Ater stessa, ovvero l’eliminazione di condizioni di sovraffollamento o di sottoutilizzazione di quell’alloggio.
«Perché se è vero che quelli che gestiamo sono per definizione “immobili”, è vero che non è immobile la vita e garantire benessere ai nostri inquilini significa anche consentire la possibilità di cambiare casa» spiega la presidente dell’Ater di Teramo, Maria Ceci, che ha appena portato all’approvazione del Cda la proposta del “Bando per la Mobilità degli assegnatari di alloggi E.R.P. di proprietà dell’ATER di Teramo e del Comune di Nereto siti in Nereto”.
«Grazie alla sinergia amministrativa creatasi con il Sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, a partire da oggi e per un mese, ovvero fino al 10 luglio, gli occupanti degli alloggi Ater e comunali di Nereto, interessati a cambiare casa, potranno presentare la domanda – continua la presidente Maria Ceci – ovviamente dovranno essere in regola con i requisiti previsti e poi, una volta raccolte le domande, provvederemo all’elaborazione di una graduatoria che ci consentirà di varare un piano di spostamenti con il quale cercheremo di dare soddisfazione al maggior numero di possibili richieste perché, come amo ripetere, il nostro scopo non è offrire agli assegnatari un posto nel quale vivere, ma una casa nella quale abitare».
Tutta la documentazione relativa al bando è disponibile da oggi sul sito dell’Ater.