Presentato in conferenza stampa nella sede della Regione Abruzzo di Pescara l’ennesimo riconoscimento internazionale che premia il lavoro dell’Istituto sullo studio delle malattie trasmissibili all’uomo
A febbraio 2022 il Ministero della Salute italiano ha presentato la candidatura dell’IZS di Teramo aLaboratorio di Riferimento dell’Unione Europea (EURL) per la Rift Valley Fever, in risposta al bando di selezione internazionale a cui sono stati invitati a partecipare tutti gli Stati membri della UE.La Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea ha valutato i dossier pervenuti e, i primi di agosto,ha comunicato al Ministero la nomina dell’IZS di Teramo.
“È nostra intenzione presentare alla riunione del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi del 20-21 ottobre 2022 una bozza di regolamento di attuazione della Commissione che designa l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ come EURL per Rift Valley Fever a far data dall’1 gennaio 2023”, si legge nella nota della CE inviata al ChiefVeterinaryOfficer – CVO italiano del Ministero della Salute, Pierdavide Lecchini.
“Questo importante riconoscimento arrivato dall’Unione Europea premia il lavoro che svolgiamo da molti anni nello studio, nel monitoraggio e nel contrasto delle cosiddette malattie esotiche degli animali che, come nel caso della Rift Valley Fever, possono essere trasmesse all’uomo: la malattia non è presente in Europa ma sta risalendo per tutto il continente africano, quindi dobbiamo farci trovare pronti nel caso in cui dovesse arrivare da noi” –ha dichiarato il DG dell’IZS di Teramo,Nicola D’Alterio,nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede pescarese della Regione Abruzzo– “la Rift Valley Fever l’abbiamo studiata in Africa, apprendendo sul campo e contestualmente supportando i Servizi Veterinari di quei Paesi ad esempioper quanto riguarda gli aspetti diagnostici ed epidemiologici. A giugno di quest’anno–ha aggiunto il Direttore D’Alterio –è terminato un ciclo formativoin modalità eLearningsulla Rift Valley Fever che abbiamo organizzato per formare i professionisti sanitari del nostro Paesesulla storia della malattia, sulle sue implicazioni sanitarie ed economiche, sulla sua patogenesi, nonchésulla distribuzione geografica, la trasmissione, gli ospiti ricettivi, i serbatoi, i vettori e i fattori che ne favoriscono la diffusione: tutto questo ai fini della prevenzione e del controllo. La formazione è stata estesa anche sul piano internazionale”.
CHE COS’È LA RIFT VALLEY FEVER?
La Rift Valley Fever, o Febbre della Valle del Rift, è una importante zoonosi trasmessa da zanzare che colpisce alcuni animali (come bufali, cammelli, bovini, capre e pecore) e l’uomo.
La malattia è stata segnalata per la prima volta nel 1931 nella grande Vallata del Rift, Kenya, da allora è endemica in alcune aree dell’Africa sub-sahariana e della penisola arabica. A tutt’oggi la Rift Valley Fever non è mai stata rilevata in Europa,anche se il suo raggio d’azione si sta allargando e bisogna tenere alta l’attenzione.A causa dei cambiamenti climatici, l’habitat naturale di alcune specie di zanzare in grado di trasmettere il virus si sta tuttavia espandendo ela globalizzazione potrebbe portare insetti infetti in aree dove non sta circolando il virus.
L’infezione umana è poco frequente, nondimeno l’uomo può infettarsi tramite contatto diretto o indiretto con sangue o organi di animali infetti. Contatto che può verificarsi durante il trattamento terapeutico, l’assistenza al parto o la macellazione di animali infetti, l’eliminazione di carcasse o feti. Per questi motivi allevatori, pastori, macellai e veterinari sono considerati categorie professionali a rischio. L’infezione può essere contratta anche a seguito di punture di zanzare infette. I sintomi della malattia comprendono febbre, dolori muscolari, mal di testa, fino a perdita della vista, infezioni del cervello ed emorragie.