Ultimo saluto a Benny Manocchia, sabato 27 agosto, nella “Casa del commiato” di via Prato. La cerimonia, coordinata da Walter De Berardinis, è patrocinata dal Comune di Giulianova e dall’ Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

 

Con il Patrocinio del Comune di Giulianova e dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, sabato prossimo,  27 agosto, alle 11.30, nella “ Casa del commiato” Gerardini di via Prato, sarà dato  l’ultimo saluto alle ceneri del giornalista italoamericano Benito (Benny) Manocchia,traslate a Giulianova dagli Stati Uniti. Si dà seguito, in questo modo, alla volontà del defunto di riposare nella terra che custodisce le spoglie dei genitori e dei fratelli.

La cerimonia, coordinata dal giornalista Walter De Berardinis, promotore dell’evento, è aperta al pubblico. Saranno presenti Simone Gambacorta, Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, un rappresentante dell’ Amministrazione comunale, il parroco della Santissima Annunziata don Ennio Di Bonaventura,  la figlia di Benito Manocchia, Sondra, con il marito e due amici di famiglia giunti da Old Saybrook, i parenti di Giulianova.  Walter De Berardinis ha fatto realizzare una targa per ricordare la famiglia  Manocchia, per ben tre generazioni impegnata nel giornalismo nazionale e internazionale. E’ stata Sondra a raccogliere l’ultimo desiderio di Benito. Da sabato, le sue ceneri saranno nella città dove riposano la mamma,  Filomena Spadacci,  e suo padre,  Francesco Manocchia, notissimo giornalista e scrittore del primo ‘900 giuliese, reduce della Prima guerra Mondiale, morto nel 1944 durante i pesanti bombardamenti degli alleati. Sepolti a Giulianova anche i fratelli Omero, scomparso a 16 anni, e Franco, nota firma del Corriere della Sera e di altri giornali del dopoguerra. La tomba del primo fratello, Lino,  anche lui giornalista,  famoso corrispondente dagli Usa per i giornali italiani, è invece in America.

Benito Cesare Augusto Manocchia nasce a Giulianova il 10 maggio 1934 e muore a Old Saybrook, nello stato del Connecticut, il 4 maggio 2021. Giornalista,  aveva appreso il mestiere dal papà Francesco e successivamente dai fratelli Franco e Lino. In Italia, prima di abbandonare il paese nel 1955, aveva collaborato con il Corriere dello Sport, Momento e Momento sera. Trasferitosi negli Stati Uniti, è stato corrispondente per il Corriere, la Tribuna Illustrata e per la Rusconi.  Hanno pubblicato i suoi articoli i settimanali Gioia, Gente, Gente Motori, Scienza e Vita Nuova, ed il quotidiano La Notte. Ha scritto numerosi libri: “Il prete di cosa nostra”, “Indagine su 10 squillo di lusso”, “Dossier droga”, “Vivremo 200 anni” e “Lana Turner : il film della mia vita”.