Stanziare l’8% del Pil per il fondo sanitario nazionale e sbloccare le assunzioni del personale. Queste le misure più urgenti per il rilancio della sanità individuate dal direttivo della Fiaso, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere, riunitosi giovedì a Bari e a cui il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, ha partecipato come coordinatore dell’Abruzzo. E nell’ambito della riflessione sul futuro della sanità pubblica è emerso che il nodo centrale è la ripartizione delle risorse. Il direttivo ha convenuto che la situazione attuale delle aziende sanitarie presenta delle questioni comuni che vanno necessariamente affrontate in maniera collegiale e che vanno urgentemente risolte. Il problema delle liste di attesa, quello della carenza di personale, la pandemia oltre alla questione aperta dei tetti di spesa e dell’aumento delle spese energetiche che pesa non poco nei bilanci, costituiscono importanti nodi da sciogliere per tutte le Asl d’Italia. Ad esempio sbloccare le assunzioni di personale sanitario, ha ribadito il presidente Fiaso Giovanni Migliore, è fondamentale per dare corpo agli importanti investimenti che il Pnrr ha previsto nel settore della sanità e per rendere effettivamente operativi i 381 ospedali di comunità, le 602 centrali operative territoriali e le 1.288 case di comunità previste dalla missione 6 del piano presentato dall’Italia all’Unione europea. Sono queste situazioni che vanno affrontate se si vuole arrivare a un reale rilancio del sistema sanitario.
Nel pomeriggio Di Giosia ha partecipato al Forum Mediterraneo in sanità, organizzato dall’ AReSS Puglia e Forum Risk Management che si è tenuto sempre a Bari: la sua relazione ha riguardato l’Abruzzo e gli interventi previsti dal Pnrr.