Editoria. Da oggi in libreria e store on line ‘Bulky’, il libro di Raffaella Simoncini per Neo Edizioni. Già presentato al Fla in anteprima.
esperienza di Raffella Simoncini nel libro della Neo Edizioni
Da oggi, 16 novembre in tutte le librerie e sugli store online è possibile trovare il romanzo di
Raffaella Simoncini, Bulky, edito dalla Neo Edizioni. Un romanzo coraggioso.
Presentato con successo in anteprima nazionale al FLA, Festival delle letterature e altre cose di
Pescara, l’autrice inizia il suo tour di presentazioni.
Raffaella Simoncini parte dalla propria esperienza personale per un romanzo che racconta la
malattia e l'amicizia tra due donne accomunate da una stanza d'ospedale e dalla presa di coscienza
di voler cambiare la propria vita. L'autrice è nata a Milano e vive a Pescara. Frequenta laboratori e
spazi teatrali, studia scrittura creativa presso la Scuola Macondo. È tra le fondatrici
dell’Associazione FonderieArs, che si occupa di arte e teatro. Alle otto timbra il cartellino e nel
tragitto verso il luogo di lavoro immagina storie. Affida alla trasfigurazione del romanzo la sua
esperienza della malattia e scrive Bulky, suo esordio letterario.
Bulky, in inglese significa “ingombrante”, è anche un termine medico, oncologico, usato per
indicare una massa maligna che va asportata. La protagonista Luce, ha trovato questa parola nella
sua cartella clinica, e da quel momento la usa per dare un nome alla malattia e per indicare la
freddezza e l'asetticità della diagnosi, delle terapie e della lunga convalescenza.
Come compagna di stanza ha una donna anziana, insopportabile. Un’ex cuoca arrabbiata con il
mondo, di quella rabbia che ferisce perché dice la verità.
Per Luce il tempo sembra fermarsi, il senso di inadeguatezza cresce, i giorni incespicano in una
grammatica nuova, che le due donne dovranno imparare per scoprire di avere in comune
qualcos’altro oltre la malattia: un conto in sospeso con le proprie vite.
Luce è in ospedale. Bulky: questo è nome della sua malattia, di quel tumore raro che bisogna
asportare. Un nome che arriva ad abbracciare anche la freddezza e l’asetticità dell’anamnesi, delle
terapie, della convalescenza.
Traendo ispirazione dal proprio vissuto, Raffaella Simoncini racconta di due destini che, loro
malgrado, si intrecciano in un presente senza più certezze. E lo fa con un romanzo in cui questo
presente diventa un fondale inesplorato da scandagliare per raggiungere la superficie e riuscire a
scivolare via, come gli origami di carta che la protagonista faceva con sua nonna da bambina.