L’AQUILA – E’ in corso di pubblicazione "Il mondo che va", dodicesimo libro di Goffredo
Palmerini, che uscirà per le Edizioni One Group nei primi giorni di dicembre. Con il
consenso dell'editore, se può essere d'interesse, si anticipa la Presentazione di Mario
Narducci, che apre il volume, con l'immagine di copertina.
Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, ha pubblicato i volumi “Oltre confine” (2007),
“Abruzzo Gran Riserva” (2008), “L’Aquila nel Mondo” (2010), “L’Altra Italia” (2012),
“L’Italia dei sogni” (2014), “Le radici e le ali” (2016), “L’Italia nel cuore” (2017), “Grand
Tour a volo d’Aquila” (2018), “Italia ante Covid” (2020), “Mario Daniele, il sogno
americano” (2021), tradotto e pubblicato anche negli Stati Uniti, “Mosaico di Voci” (2021).
Nel 2008 gli è stato tributato il Premio Internazionale “Guerriero di Capestrano” per il
contributo reso alla diffusione della cultura abruzzese nel mondo. Conferiti nel 2014 il
Premio Roccamorice e a Lecce il Premio Speciale “Nelson Mandela” per i Diritti Umani. Gli
sono inoltre stati conferiti Premi alla Cultura a Galatone (2016), Spoleto e Montefiore Conca
(2019). Nel 2020 il Premio Nazionale Pratola per la Letteratura e dall’India il riconoscimento
di “Scrittore d’eccellenza” dal World Pictorial Poetry Forum. Nel 2021 il Premio
internazionale Città di Firenze per la Cultura.
Nell’attività giornalistica Palmerini ha vinto nel 2007 il XXXI Premio Internazionale
Emigrazione. Gli sono poi stati tributati, sempre per il Giornalismo: lo Zirè d’Oro nel 2008, il
Premio internazionale “Gaetano Scardocchia” (2017) il Premio Nazionale “Maria Grazia
Cutuli” (2017), il Premio Giornalistico 2017 dall’Associazione Stampa italiana in Brasile, il
Premio internazionale “Fontane di Roma” (2018). Nel 2021, per il Giornalismo sulla stampa
italiana nel mondo, gli sono stati conferiti a Spoleto il Premio “I Grandi Dialoghi”, a Rimini il
Premio alla Carriera dalla Universum International Academy, a Roma il Premio Eccellenza
Italiana alla Carriera, a Cefalù il Premio internazionale Federico II, a Erice il Premio
internazionale alla Carriera “L’Anfora di Calliope”.
Da molti anni svolge un’intensa attività con le comunità italiane nel mondo. Studioso di
emigrazione, è membro del Comitato scientifico del “Dizionario Enciclopedico delle
Migrazioni Italiane nel Mondo”, per la quale opera è anche uno degli Autori. E' membro di
prestigiose istituzioni culturali internazionali, sia in Italia che all’estero.
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PRESENTAZIONE
di
Mario Narducci
Coincidenza vuole che questa dodicesima fatica editoriale di Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore
di riconosciuta e consolidata fama, veda la luce dopo il suo ritorno dalla missione americana in
occasione del Columbus Day, che dopo la costrizione impostagli dall’imperversare del Covid, ha
segnato la ripresa dei suoi viaggi nel mondo dell’emigrazione dove la sua presenza non solo è ambita
dai nostri connazionali all’estero, ma è elemento saldante dei rapporti che intercorrono tra due realtà
che, per suo merito, sono andate avvicinandosi, nel tempo, sempre di più. I volumi di Palmerini sono
oramai un appuntamento irrinunciabile. Sono la sintesi di un’attività frenetica che la sua vivacità
culturale e il suo amore per una storia di amarezze e di glorie, quale quella dell’emigrazione, hanno
saputo tessere con capacità organizzative rare e risultati positivi acclarati.
Goffredo Palmerini, già membro del CRAM, l’organo istituito dalla Regione Abruzzo per mantenere
saldi i rapporti tra gli emigranti e la loro Patria d’origine, è riuscito negli anni con destrezza e puntiglio là
dove le istituzioni s’erano sempre arrestate. Dalle conferenze annuali di partenza, Palmerini aveva
tratto l’idea di intessere veri e propri rapporti stabili, utilizzando un mezzo, quello della stampa in
particolare, fino ad allora pressoché ignorato. Lasciato il suo pluridecennale impegno nella politica
attiva, quasi fosse naturale sbocco, Palmerini ha impugnato la penna diventando firma dei maggiori
quotidiani e periodici editi dagli italiani all’estero. E’ iniziato così quello scambio di notizie tra due mondi
solo apparentemente così distanti, ma in realtà sempre vicini per via degli affetti che hanno sempre
tenuto legati i nostri emigranti ai luoghi d’origine.
Palmerini dedica a questa sua attività giornalistica buona parte della giornata. I suoi servizi toccano
tutti i continenti ampliando il raggio di conoscenza del nostro Abruzzo e del nostro Paese e rilanciando
notizie e servizi che giungono dall’estero. Per questa sua preziosissima attività ha ricevuto
riconoscimenti unanimi e premi di grande prestigio. La sua scrittura, sempre appropriata, profonda,
esaustiva, sta tra il giornalismo militante e la saggistica breve. Egli non si accontenta di “riportare” o
“narrare”. Scrive invece per “dire” cose che altrimenti resterebbero sconosciute ai più perché date per
scontate mentre scontate non sono.
La sua scrittura, dunque, non è mai scontata e sempre rivela la sua personale scelta di campo che lo
porta quotidianamente, anche nella vita privata, a stare con gli ultimi e in particolare con un mondo,
quello dell’emigrazione, la cui storia, vestita di fame e di tragedie, ha segnato il nostro passato mentre
inorgoglisce il presente per le figure di connazionali all’estero che attraverso una personale
affermazione, hanno contribuito spesso in maniera determinante a fare grande il Paese ospite. Questo
dodicesimo volume “Il mondo che va” non fa eccezione, sia pure nella forzata assenza di reportage
dall’estero a causa del covid. Ma la traccia resta pressocché identica, dipanandosi essa tra il privilegio
della memoria, gli eventi culturali, i servizi dalle città, i contributi di amici prestigiosi.
Nutrito è il campo della memoria ove si propone il ricordo di personalità che ci hanno lasciato e che in
qualche modo hanno fatto la storia della nostra Regione, in Italia e all’estero. Citiamo per tutti Franco
Marini e Antonio Falconio, politici di razza, l’avvocato Attilio Cecchini e l’ingegner Marcello
Vittorini, la poetessa Anna Ventura, della quale Palmerini presentò il libro sul terremoto “Tra
domenica e lunedì”, il Mario Daniele del sogno americano. Palmerini riserva sempre un posto d’onore
alla memoria di personaggi illustri, nella certezza che la pedagogia del ricordo mantiene sempre intatto
il suo valore presso le nuove generazioni.
Assai vasto è il campo culturale, con Omero Sabatini, l’aquilano che ha svelato i Promessi Sposi agli
americani, i “Grandi dialoghi” di Anna Manna a Spoleto, con premio alla carriera giornalistica proprio a
Goffredo Palmerini, il decennale del Premio Pratola, il Premio d’eccellenza Città del Galateo e la
presentazione della Perdonanza celestiniana dell’Aquila con il suo riconoscimento UNESCO a
Patrimonio immateriale dell’umanità, nonché la presentazione del Gran Duo Italiano e – ma la
citazione di eventi sarebbe troppo lunga – le due mostre dedicate a Santa Francesca Saverio Cabrini,
la madre degli emigranti, vera antesignana di solidale accoglienza, infine la Cittadinanza onoraria al
Presidente Emerito dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini, che nel suo discorso candida
L’Aquila a Capitale degli Appennini. Quanto alle città promosse da Palmerini nel mondo, ecco
figurare per tutte Erice, “brillante perla della Sicilia Occidentale”, dove il nostro ha ricevuto il prestigioso
premio alla carriera per la stampa estera.
Significativa la dedica posta da Palmerini al volume: a Papa Francesco: dopo Celestino V, ha fatto
all’Aquila il dono più grande. Una dedica, questa, che fa storia, come il volume intero, del resto, che
è un vero e proprio documento di un lasso di tempo in cui l’autore, se pure rinunciando ai suoi viaggi
all’estero causa Covid, non ha rinunciato a proporci gli aspetti salienti di un mondo, quello
dell’emigrazione, che fa parte della nostra pelle e della nostra identità.
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MARIO NARDUCCI è nato all’Aquila il 23 febbraio 1938. Giornalista professionista, ha lavorato per Il resto del Carlino, La
Gazzetta del Popolo, Avvenire e Il Popolo, seguendo per quest’ultimo quotidiano, come Vaticanista e inviato speciale, i
viaggi apostolici dell’ultimo scorcio del pontificato di Paolo VI e per 10 anni quelli del pontificato di Giovanni Paolo II,
raccontati poi nel volume, esaurito, Le ragioni dell’anima (Calderini, Bologna, 1989). Ha fondato e dirige il periodico di
Lettere, Arti e Presenza culturale Novanta9, al quale collaborano docenti dell’Università dell’Aquila e di Urbino e personalità
insigni della cultura nazionale. E’ stato Direttore responsabile di TVUno; Direttore responsabile del mensile L’Eco di San
Gabriele (200 mila copie di tiratura); Responsabile cultura dell’ANSA Abruzzo, Direttore responsabile del settimanale satirico
dell’Aquila Ju Zirè. Attualmente conduce, per l’emittente abruzzese LAQTV, la trasmissione culturale del sabato sera,
“Novanta9”. E’ presidente dell’Istituto di Abruzzesistica e Dialettologia, con il quale promuove iniziative culturali a largo
raggio e i Premi L’Aquila “Zirè d’oro”, giunti alla 25esima edizione, intitolati ad Angelo Narducci, direttore storico di Avvenire,
poeta, Parlamentare europeo nella prima legislatura. E’ stato membro di Commissione negli esami di iscrizione all’Ordine
Nazionale dei Giornalisti ed è conferenziere in varie regioni d’Italia, soprattutto per quanto attiene ai temi di cultura religiosa
e della pace. E’ stato Presidente regionale delle ACLI abruzzesi, Delegato provinciale dell’Ordine Equestre del Santo
Sepolcro di Gerusalemme, di cui è Commendatore, nonché per due legislature Vice Presidente del CREI (Consiglio
Regionale Emigrazione e Immigrazione).
Ha pubblicato, per la poesia, La ragazza di un mese (Ceti, Teramo, 1965), Prefazione di Luigi Marra e Giuseppe Porto; Se
insiste la speranza (Cannarsa, Lanciano, 1991), Prefazione di Vito Moretti; Sdrucciolo dei Poeti (Lo Zirè, L’Aquila, 1992),
Prefazione di ValerioVolpini; Il deserto e i giorni – Poesie per il tempo quaresimale (L’Arca, L’Aquila, 2003), con saggi e
contributi critici di Alda Merini, Paolo Giuntella, Pasquale Maffeo, Claudio Bottini, Giuseppe Molinari; Le offese stagioni
(Confronto, Fondi, 2007), Presentazione di Anna Maria Giancarli, contributo critico di Pasquale Maffeo, libro vincitore del
Premio Nazionale Libero De Libero 1998; Tempo di Passione – Lamento per L’Aquila ferita ( Iaed Edizioni, L’Aquila 2010),
con saggi e contributi critici di Liliana Biondi, Anna Maria Lenti, Gastone Mosci, Angelo Paoluzi, Fabio Maria Serpilli e
disegni originali di Domenico Colantoni, Teofilo Masulli, Maria Giovanna Narducci, Augusto Pelliccione, Massimina Pesce,
Vincenzo Tiboni; L’Amore che resta (Calderini, Bologna, 2012); Quando piovono i cieli (IAED, 2015); Poesie per l’Avvento,
con saggi introduttivi di Pio Cerocchi, P. Claudio Bottini, Gastone Mosci, la Badessa delle Clarisse dell’Aquila Madre Rosa
Maria Tufaro; I giorni che sconvolsero l’Europa dell’Est – Il primo viaggio in Polonia di Papa Wojtyla (IAED, 2020), Prefazione
di Goffredo Palmerini; Via delle Bone Novelle -Racconti in tempo di quarantena (IAED 2021). E’ Presidente e componente di
Giuria di prestigiosi premi letterari nazionali. Nel 2013 gli è stato assegnato il premio Polidoro di Giornalismo alla carriera,
promosso dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. Nell’aprile 2018 gli è stato assegnato all’Università La Sapienza di Roma,
Centro Altiero Spinelli, il Premio “Il poeta per un nuovo umanesimo” e nel 2019, presso il Libero Sindacato Scrittori in Roma,
il Premio “Il poeta ebbro”, promossi dalla poetessa e scrittrice Manna Manna. In occasione della Perdonanza 2022 gli è
stato conferito all’Aquila, per il suo impegno culturale e professionale, il Premio “La Croce di Celestino” promosso ogni anno
dal Lions International Club.